VERGOGNA ITALIANA

ANCORA UN AGGUATO DI CAMORRA


ORTA DI ATELLA. L’imprenditore edile Domenico Belardo, 42 anni, titolare della “Italiana Pietre” è stato ucciso, intorno alle 14 di oggi pomeriggio, da un commando armato nel cortile della sua azienda, in via Bugnano, nel borgo di Casapozzano. Pregiudicato (vanta precedenti per reati contro la persona e il patrimonio) e ritenuto legato ad ambienti malavitosi dell’area del napoletano, Belardo è stato raggiunto da una scarica di proiettili mentre era vicino alla statua di San Pio, collocata nel giardino dell’azienda. L’imprenditore stava facendo ritorno a casa quando è stato avvicinato dal commando, entrato dal cancello d'ingresso, che per gran parte della giornata è sempre aperto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione di Orta di Atella Diretta dal Comandante Roberto Mauriello,e della compagnia di Castello di Cisterna (Napoli). Gli investigatori stanno accertando se l’omicidio sia collegato agli altri compiuti ad Orta di Atella lo scorso anno. Nell’aprile 2006, nello stesso tratto di Casapozzano, fu ucciso a colpi di pistola Francesco Fenicia, soprannominato "Formaggino" mentre viaggiava a bordo di una piccola vettura. Fenicia era ritenuto elemento di spicco del clan camorristico “Moccia”, operante tra Caivano ed altri comuni limitrofi. Due mesi prima, il 3 febbraio, moriva sotto i colpi dei sicari Francesco Patricelli, detto “Maradona”, e il successivo 15 marzo veniva freddato, sotto gli occhi del fratello, Filippo Mancini, 42 anni, considerato braccio destro di Antonio Cennamo, soprannominato “’O Malomme”, capozona dell’organizzazione tra Crispano e Cardito. All’epoca due furono le ipotesi degli investigatori: o una faida all’interno dei Moccia, oppure omicidi compiuti da elementi appartenenti alle organizzazioni che contendono allo stesso clan Moccia il predominio delle estorsioni e dei traffici illeciti nelle zone in cui operano.