VERGOGNA ITALIANA

VERGOGNATI MINISTRO


I provvedimenti sono stati firmati dal gip Francesco Chiaromonte, su richiesta dei pm Alessandro Cimmino, Maurizio Giordano e Luigi Landolfi. Custodia in carcere per Carlo Camilleri (consuocero di Mastella), Vincenzo Lucariello (Difensore Civico della Regione Campania, originario di Gricignano di Aversa, nel casertano), Antonello Scocca, Domenico Pianese. Domiciliari per Sandra Lonardo Mastella, Fausto Pepe (sindaco di Benevento), gli assessori regionali Luigi Nocera (Ambiente) e Andrea Abbamonte (Personale), i consiglieri regionali dell’Udeur Ferdinando Errico (capogruppo) e Nicola Ferraro, Carlo Banco, Erminia Florenzano, Francesco Cardone, Vincenzo Liguori, Nino Lombardi (presidente della Comunità Montana del Titerno in provincia di Benevento), Angelo Padovano, Domenico Pietrocola, Francesco Zaccaro, Antonio Barbieri (sindaco di Cerreto Sannita, provincia di Benevento, ex deputato di Forza Italia, oggi coordinatore provinciale a Benevento degli azzurri, in passato esponente dell’Udeur), Letizio Napoletano (ingegnere di Cerreto Sannita), Paolo Budetta, Cristiana Fevola, Ugo Ferrara. Applicata, inoltre, la misura dell’interdizione nei confronti di Giuseppe Urbano, Prefetto di Benevento ed ex vicario della Prefettura di Caserta, di Ugo De Maio, giudice del Tar, e Luigi Treviso, vigile urbano di Alvignano (Caserta). Le accuse contestate vanno dall'associazione per delinquere al falso in atto pubblico, corruzione, concussione e turbativa degli appalti. Il procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Mariano Maffei, parla di “un tessuto fatto di trame fitte, di connivenze e di complicità così forti tanto che molti enti pubblici regionali e molti enti locali campani hanno conformato le loro scelte non già improntando ogni valutazione al perseguimento di interessi pubblici, bensì asservendo il bene della cosa pubblica agli interessi di un gruppo ristretto di persone (coordinate da Camilleri) che facendosi forte del potere politico amministrato dal partito Udeur orienta di fatto ogni scelta e ogni decisione di enti locali in cui sia presente uno schieramento politico di tale partito”. “I primari ospedalieri – continua Maffei - non venivano nominati dai direttori generali della Asl sulla base delle loro capacità professionali, bensì sulla base delle indicazioni fornite loro da esponenti politici di rilievo”. Il procuratore sostiene, inoltre, che “le gare di appalto per il conferimento di incarichi di progettazione non venivano affidate ai professionisti che garantissero economicità, qualità ed efficienza nelle loro prestazioni verso l'ente pubblico, ma sulla base del fatto che il partito politico si sarebbe attivato, con i suoi esponenti regionali per far pervenire all'ente locale che li ha illecitamente nominati, finanziamenti pubblici erogati per realizzare le opere per le quali gli incarichi sono stati conferiti, che altrimenti le amministrazioni non avrebbero potuto mai ottenere