SempreNomadeDai diamanti non nasce niente,dal letame nascono i fiori... |
LENTAMENTE MUORE
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti,chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa igiorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
CIAO MAMMA...
PENSIERI...
Sono le 6,20 di un mattino piuttosto freddo, ma il mio corpo ormai emana solo calore, effetto di un continuo movimento molecolare che tornerà a placarsi al rientro dalla mia solita corsa.
Il mio aspetto non è dei migliori, ma so che una gradita doccia calda rimetterà in ordine quel corpo che la natura, dimostrando poco impegno, come se fosse stata obbligata sotto la minaccia di armi, in poco più di 30 anni è riuscita in qualche modo ad assemblare.
Prima di immergermi però in quel liquido artificialmente riscaldato, mi accingo a spalancare delicatamente la porta della camera, socchiusa con lo stesso garbo poco prima di uscire a calpestare l'asfalto delle strade con la suola gommata delle mie scarpe da ginnastica, ed osservare il riposo del corpo rilassato della mia Piccola Perlina.
Dalle coperte accuratamente rimboccate, s'intravede il suo viso, un visino con sopra scolpito un dolcissimo sorriso che è l'emblema di una notte d'amore fatta di abbracci, coccole, risate e tanti, tanti baci e carezze.
Dopo la doccia ricostituente, torno in camera con indosso solo l'accappatoio che ricopre il mio corpo ormai tonificato ma sempre in perenne conflitto con mamma natura a causa del suo scarso impegno nel modellarlo. Anche il tempo irrompe corsaro nell'organizzazione mattutina e con sadica cadenza mi fa notare che è meglio sollecitare i miei arti, nonchè la mente a compiere quei gesti che mi porteranno a lasciare il mio nido famigliare per addentrarmi nei meandri di quella quotidianità abitudinaria e ripetitiva ma doverosa che è quella del lavoro.
Provo a compiere tutti i miei movimenti evitando di emettere suoni o rumori che possano interrompere il sonno e il riposo della dolce nica addormentata, o perlomeno se ciò deve avvenire, che sia il più dolcemente e delicatamente possibile.
Ma mentre infilo la mia testa nella rotondità della maglia nera che coprirà per tutta la giornata la mia pelle tenendola calda, vedo che vengo osservato dalla luce di due organi visivi che sono le pupille di lei, la mia dolce nica. Credo che mi osservasse da un pò di tempo senza che io mi accorgessi, osservava in silenzio le varie fasi dei miei preparativi, preparativi che per tante ore mi avrebbero portato fisicamente lontano da lei.
Con la mano destra riduco la lunghezza della manica sinistra della mia maglia per scoprirne l'oggetto metallico che scandisce il passare del tempo e noto con piacere che il tempo non è sempre cosi tiranno come spesso si dice. Stamane è magnanimo nei miei confronti e mi concede alcuni minuti, non tanti, ma abbastanza per tuffarmi nel letto e godere del contatto di quel corpo che amorevolmente la notte prima mi ha deliziato della sua bellezza.
I nostri sguardi si intrecciano, i nostri visi si attraggono, i nostri aliti si scontrano e le nostre bocche si sfiorano sino a gemellare quel desiderio di morbidezza che le nostre labbra suggeriscono.
Sono pochi attimi, pochi ma intensi, cosi intensi che mi permetteranno di affrontare serenamente il caos e la calca della gente dei mezzi pubblici o di assorbire senza grossi traumi lo stress degli impegni lavorativi o la nevrosi di qualcuno alzatosi col piede storto.
La mia Piccola Perlina decide di lasciare il posto più bello del mondo per accompagnarmi a quella porta che, una volta richiusasi, mi vedrà rientrare solo a tarda serata, stanco e stressato ma sicuro che l'aspetterà ancora una volta colei, la sua Piccola Perlina, che vorrà condividere con lui la gioia o le amarezze e comunque tutto ciò che l'obbligatorietà quotidiana li porta a stare lontani fisicamente ma vicini, molto vicino col cuore e con la mente...
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UN PEZZO DI CIELO DENTRO DI NOI
UN PEZZO DI CIELO DENTRO DI NOI ( 1988 )
Quando proviamo a guardare il mondo con gli occhi di un bambino, faciamo rivivere un pezzo, un pezzo di cielo dentro di noi.
Era un mattino di primavera,guardavo il getto di una fontana che zampillava frantumando il mondo in piccoli arcobaleni.
Una ragazza camminava nel viale con la sua bambina, giunti dinanzi alla fontana, la bimba spalancò le braccia.
Ed esclamò aspetta mamma guarda tutti quei bei colori…. Sono la fantasia della natura, un pezzo di cielo dentro di noi.
VIA DEL CAMPO - F. DEANDRÈ
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Messaggi di Ottobre 2018
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INFO
Che cosa devo fare perchè tu mi ami
Che cosa devo fare perchè t'importi
che cosa faccio quando il fulmine mi colpisce
e mi sveglio per scoprire che tu non ci sei?
Che cosa devo fare perchè tu mi voglia
Che cosa devo fare per essere ascoltato,
che cosa dico quando tutto è finito?
E scusa sembra essere la parola più difficile.
E' triste, così triste
è una triste, triste situazione
e sta diventando sempre più assurda.
E' triste, così triste
perchè non possiamo risolvere a parole?
Oh, mi pare
che scusa sembra essere la parola più difficile.
Che cosa devo fare perchè tu mi ami
che cosa devo fare per essere ascoltato
Che cosa faccio quando il fulmine mi colpisce
Che cosa devo fare
che cosa devo fare
quando scusa sembra
essere la parola più difficile
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ULTIMI COMMENTI
GIOVANI RIBELLI
GIOVANI RIBELLI ( 1989 )
Storie di giovani omini, che tra miti e leggende non hanno confini.
Ma perché, perché lo fanno probabilmente neanche loro lo sanno.
Storie di droga e violenza, fatte di odio e malevolenza.
Ma perché c’è tutto questo, chi l’ha voluto verso Dio non è onesto.
Abbi pietà di questi giovani ribelli, han sbagliato strada ma son tutti fratelli.
O Signore mio non li abbandonare, senza di te non sanno più dove andare.
O Signore, non li abbandonare….o Signore, abbi pietà di noi.
Vecchi col cuore malato, col ricordo infelice di un giorno passato.
Sono loro, con la propria esperienza, che mandano avanti questo mondo di delinquenza.
Vecchi abbandonati da quei giovani omini assai ingrati.
Che si esaltano ad ogni occasione, ma in quel giorno avranno solo umiliazione.
Inviato da: gylec69
il 12/04/2011 alle 19:10
Inviato da: stefyc_1966
il 08/04/2011 alle 08:01
Inviato da: gylec69
il 01/09/2010 alle 08:12
Inviato da: symy82
il 31/08/2010 alle 21:36
Inviato da: symy82
il 12/08/2010 alle 17:09