e se domani..

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"Arturo".. dice sorreggendosi al bastone con entrambe le mani.. nonostante sia seduto.Io lo guardo e sorrido.. "Buon pomeriggio"Ho un chewing gum sotto la scarpa destra e, con un bastoncino, lotto per liberarmene."Se ne andrà quando meno se l'aspetta""Mi infastidisce anche il pensiero" gli rispondo continuando il tentativo"Lei è una persona particolare.. Signorina" In realtà i suoi occhi corrono oltre.. dritto di fronte a sé.. nonostante non ci sia nulla di spettacolare in quel panorama..Mi fermo.Volge lo sguardo su di me."Sono anni che non mi sento chiamare così.. " Lui sorride..Non capisco se a me o per educazione..Continuo.. ".. lei è stato re?"Poggia il bastone alla panchina."Per ben cinque volte.. una mano completa"".. e poi ha abdicato?""Ho 87 anni"Mi stupisce quest'uomo dalla voce profonda.".. e ne ho vissuti il triplo almeno.. " Parla scandendo ogni parola.. con una quiete quasi ipnotizzante.. lasciando alla curiosità gli spazi del silenzio.Attendo, così, che prosegua.."Non si disperi.. o, perlomeno, non sciupi troppo tempo"Accenno ad un tentativo..".. ma io.." subito interrotto"E non lo inganni.. "Ha gli occhi piccoli e profondi.. incollati ai miei.Mi sento in un episodio di guerre stellari.."Non ho abdicato.. la mente non abdica mai"Riprende il bastone quasi come fosse affaticato."I colori sono molti.." lo incalzo".. a lei non piace il rosso" .. lo dice con ironia..Io trasalgo.Chi è quest'uomo?.."Ho quasi il timore di dire un'altra parola.." dico io nel tentativo di sdrammatizzareLe dita della sua mano destra tamburellano sulla sinistra.."Non piace nemmeno a me.." sorride.. sorrido.Altri discorsi, in questo incontro incompiuto, hanno lasciato traccia.Di significativi incastri e coincidenze..Di parole immediatamente comprese nell'infinitesimo spazio delle possibilità... so che, voltandomi, ho pianto.