e se domani..

.


Tutto quello che ho imparato, in questo mio tempo, non vorrei perderlo.Non è molto.. non è ancora abbastanza.. ma mi abita.La difficoltà maggiore sta nel relazionarsi con le differenze.. intendo quelle abissali.. diametralmente opposte.. Lì non basterebbero cento vite.. o cent'anni di solitudine..  ".. e dopo aver chiuso la casa e spento le lampade, andò nella sua stanza a piangere.Fu un pianto inconsolabile che si protrasse per diversi giorni...Non era strano il suo ermetismo.Anche se sembrava espansiva e cordiale, aveva un carattere solitario e un cuore impenetrabile... nessuno aveva mai scoperto che, nonostante la sua età, conservava l'abitudine di succhiarsi il dito. Perciò non perdeva l'occasione per chiudersi nel bagno, e aveva preso l'abitudine a dormire con la faccia rivolta contro il muro. Nei pomeriggi di pioggia, ricamando con un gruppo di amiche nel porticato delle begonie, perdeva il filo della conversazione e una lacrima di nostalgia le salava il palato quando vedeva i filoni di terra umida e i monticelli di fango costruiti dai lombrichi nel giardino.Quei gusti segreti, sconfitti in altri tempi dalle arance col rabarbaro, esplosero in una bramosia irreprimibile quando cominciò a piangere. Riprese a mangiare terra.. "