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Il golf non stupisce


È possibile giocare bene la mattina e male, tremendamente male, il pomeriggio? Nel golf sì. E la cosa non stupisce nessuno.Domenica, ore 11 e 30. Dopo un cestello di riscaldamento, mi porto sul tee della 1 (par 4). Parto con il solito legno 3: un bel colpo, forse leggermente a destra, che comunque finisce in una zona pulita del fairway. Secondo tiro, ferro 7. Parte una bella palla, solida, che va a sinistra nella parte finale. Non abbastanza da coprire il successivo colpo (a 120 metri dal green c’è una strettoia di cipressi). Ferro 8 non perfetto e palla a bordo green. Poco male: lì con tre colpi non c’ero mai arrivato. Sand e due putt. Chiudo in 6, par per me. Buca 2, par 3. Ferro 7 a bordo green, approccio e due putt. Birdie per me. Buca 3, par 5 che accorciamo a 3 per mancanza di tempo. Chiudo in 5, ma un colpo è di penalità. Par per me, nonostante l’errore dal tee.Buca 4, par 4. Bel drive, ottimo ferro 9 a scavalcare la vigna sulla sinistra, pitch, sand e due putt. Chiudo con un altro par. E qui interrompo. A conti fatti, sono 9 punti Stableford in quattro buche.Torno nel pomeriggio. Disastro: fuori limite, approcci corti, ferri nelle vigne. Possibile? Sì, e la cosa non stupisce nessuno…