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Scusi, presidente, ero un attimo in crisi


Terzo torneo di circolo, tee di partenza della buca quattro, esterno giorno. Mi adresso sulla palla, pronto a tirare il legno tre. Il presidente di circolo è qualche decina di metri più avanti che aspetta, prima di rimettersi a cercare la palla che aveva appena perso in un cespuglio. Pressione a mille. Io giovane socio, appena diventato non classificato, osservato dal presidente del circolo, golfista con decenni di esperienza. Risultato inevitabile: legno tre che parte scomposto, colpisce a malapena la palla supportata dal tee. Gesto di stizza e sguardo che corre verso il presidente. Lui, per tutta risposta, non può che far finta di nulla, compatendomi in silenzio.Ecco cosa resterà del mio terzo torneo di circolo. Non i 22 punti, ben otto in più rispetto alla gara precedente. Non il premio come secondo della categoria Non classificati. Non la soddisfazione di fare per la prima volta par del campo in un paio di buche.Solo lo sguardo di compatimento del presidente che, la sera, alla cena sociale, aggiunge la frasetta di circostanza: "Cosa vuole, il golf è uno sport tremendo; da un attimo all'altro ti mette in crisi". Già, presidente. Parole sante.