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Il dio del golf


Esiste. Adesso non ci sono più dubbi. Il dio del golf esiste. Sta appollaiato da qualche parte, su uno dei cipressi attorno alla buca 6. Scena consueta: dopo un legno 3 dal tee e un ferro 5, la mia pallina finisce a 60 metri circa dal green. Per me è la terra di nessuno: il pitch rischia di scappare via, il sand di non arrivare.Opto per il pitch: non sono un giocatore lungo per cui, mal che vada, la palla dovrebbe adagiarsi sulla salitella dopo il green. Da lì, con un buon chip, potrei imbucare un solo putt. Ottimo, ho una strategia. Non mi resta che metterla in pratica. Mi porto sulla pallina con il pitch, faccio lo swing senza freni inibitori e... ops la pallina parte bella solida e lunga. Troppo lunga. Scavalca il green e la salitella. E finisce in una cunetta oltre il percorso. Lì il miracolo: dopo due secondi due, la pallina rimbalza, torna in campo e - toc, toc, toc... - si adagia sul green a un metro dalla buca.Grazie dio del golf.