ORDINARIA FOLLIA

METTI UNA SERA.....


Sono seduto, in bagno, sto cagando un pò di vita passata, quella di ieri per l’esattezza.Che vitaccia ieri, ho aspettato gli amici per andare a cena, mi ero ritrovato troppo in anticipo e per ammazzare il tempo (tutti che devono ammazzare sto poveraccio!) mi faccio un bel sorso di rosso condito da patatine fritte grasse e salate. Non vado matto per il vino, lo apprezzo, lo bevo se mi capita, ci conosciamo e ci teniamo a distanza. Capita a volte di incontrarsi, io e il vino, ma raramente ci scontriamo, c’è rispetto. Se io non ne abuso, lui non mi fa vomitare. Patti chiari per una lunga convivenza. Ieri aspettavo talmente che ho dovuto prenderne un altro, di sorso, mentre era ancora troppo presto perchè qualcuno si facesse vivo. Poi il primo timido volto apparve da fuori la porta del pub, dove ero a bere, e li c’è stato da farsi un sorso insieme. La telefonata dei ritardatari avvisa che avevamo almeno altri venti minuti di attesa.Come potevamo forzarci a sostare? Avanti con un altro sorso (e che diavolo!), meglio due. Alè. Gli ultimi arrivano e io ero già mezzo partito, di testa si intende per il resto ero seduto da un’ora. La cena è a casa di amici, ci si arriva a piedi (che vi credevate?). Cocktail di benvenuto? Bicchiere di vino in mano per tutti e SALUTE! Convenevoli di rito, parte la cena. Subito due crostini caldi e salati, più due bicchieri di vino. A seguire un piatto di pasta alla maniera dello chef, panna funghi salsiccia pancetta, avranno svuotato un cazzo di droghiere per tutta quella roba. Ma c’era una micidiale salsetta, per gli amanti del gusto piccante, che avrebbe aperto in due chiunque, come fece Mosè con le acque. Poteva mancare una cosa del genere, come scherzo nel piatto del vostro amato (spero) reporter (io)? Ovviamente no e ovviamente me la sono mangiata, senza fare il minimo cenno. Cazzo quanto bruciava. E per spegnere il bruciore? Ne pane, ne acqua, ne latte, un altro sorso di vino, grosso, molto grosso. Gli altri, non vedendomi cedere nel mangiare (ormai ero sbornio e non sentivo nulla) cominciarono a dubitare del potere infernale del condimento e decisero di provarlo, si misero alla prova vedendomi resistere. Com’è stupido l’uomo talvolta. Morale della favola? Tutti a spegnere il fuoco in bocca con vino rosso, ubriachi, sorridenti e a chiedermi “ma come cazzo fai a mangiarla?”. Sono tornato a casa a mò di Babbo Natale, con un sacco nero sulle spalle, pieno di bottiglie di vetro per il cassonetto della raccolta differenziata. Sono anche riuscito ad andare a dormire senza troppe difficoltà, solo che stamattina credevo di essere un grappolo d’uva e non capivo perchè. Ora qui, in bagno, c’è uno stronzo di ragno fermo davanti a me, con 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 zampe, grosso come il fondo di un bicchiere di carta da picnic. Ci studiamo. Penso “Tu sei grosso ma io di più. Tu ti puoi muovere io sono impossibilitato, sto cagando. Dovrei lasciarti andare? Se tu fossi grande come me ed io piccolo come te, tu non esiteresti a mangiarmi...... e allora beccati questa librata (in bagno deve sempre esserci un buon libro da leggere, io leggo Bukowski). PRESO!La vita è dura pure per i ragni.Per stasera scampato pericolo.