ORDINARIA FOLLIA

PIZZICOTTO ALLA CHIAPPA


Stavamo andando in un locale. Io e lei. Il classico posto tranquillo, dove trascorrere un par d’ore la sera, a parlare, con un soft rock di sottofondo. Mi aveva lanciato uno sguardo sessuale entrando e io le diedi un pizzocotto alla chiappa. Era iniziato il gioco. Tutta una finta guerra di provocazioni emozionali tra una pinta e una patatina. Già. La patatina. Grassa, fritta, unta, salata, calorica anche, ma pure sublime tormento, origine di vita, peccato carnale e fulcro di tanti pensieri maschi, di uomini più o meno a Sud del paradiso. E’ un bel tormento, ogni volta trovarsi a che fare con queste donne sicure delle loro insicurezze. Acide scadute, eppure, per chi ha il coraggio sfrontato, o la stupida ingenuità fortunata, sono vere miniere di tesori tutti da scoprire. Ed è così che parlando di lavoro e di vita, mentre allo sguardo superficiale della cameriera (che passando mi fa l’occhiolino) sembriamo due amici di vecchia data e con la gola riarsa, sotto sotto noi facevamo i cazzi nostri intesi come carezze, strusciatine, ancora pizzicotti (lei era rimasta senza darmelo e quindi me ne ha dati 15!) e qualche furtivo accenno di sbirciata alla generosa scollatura. Solo che la cameriera non ha notato noi, ma la mia compagna ha notato la cameriera e giù calci sugli stinchi e pizzicotti (monotona).Il tempo come al solito va di fretta e non sente storie, così tra una bollicina e un granello di sale, tra una puntinata sugli stinchi e un pizzicotto alla coscia, è giunta l’ora del conto. Io sono a conoscenza di diverse correnti di pensiero femminile a riguardo. E se mentre almeno una vorrebbe il valoroso cavaliere intento al bancone per chiedere “quant’è?” (la cameriera che te lo porta era ovviamente da evitare), ce n’è almeno un’altra che vuole che la ragazza resti offesa all’idea canonica e standard che sia l’uomo a pagare, perchè è uno stupido retaggio del passato maschilismo (eccheccazzo!). La mia preferita ovviamente è la sfida a “chi finisce prima l’ultimo sorso non paga” e se tocca a Lei sono cazzi suoi, salvo poi lasciarla vincere, ma non sempre! Insomma alla fine io pago mentre Lei va in bagno. Tutto ok, l’aspetto fuori e quando esce si va. Entrati in macchina metto in moto e riscaldamenti a palla che sembrava il vento di un vulcano in eruzione, lei tira giù il finestrino di due dita e fuma. Si parte. Destinazione paradiso, passando attraverso il caldo dell’inferno. Mi ringrazia per averle offerto una divertente serata, la mia mano sulla sua gamba, l’accarezzavo lento e sensuale.“Ti devo dire una cosa...” mi fa.“Va bene, che cosa?”“Quando sono andata in bagno......(pausa)..... ho notato che mi sono venute!”Tra i mille pensieri e ancor più sogni infranti che può avere un uomo in queste circostanze, mentre il tomtom incorporato un pò più giù della testa, molto più giù della testa, mi segnalava che la mèta era in avvicinamento, ho visto l’inaffondabile TITANIC urtare contro l’iceberg e colare a picco.“Ok!” le faccio “allora visto che è tardi torniamo a casa! Almeno il sonno è salvo” e poi rivolto al mio pisello “E tu a letto senza cena stasera, che è iniziata la quaresima! Hahaha”. E continuarono a vivere........... ognuno a casa sua.