ORDINARIA FOLLIA

FESTA DI ADDIO


Ciarli è il nomignolo italianizzato di un amico. Ciarli sentiva freddo e umido, era disteso lungo a terra, faccia in su, braccia e gambe larghe, a quattro di spade.Ciarli ha un mucchio di problemi. Suo padre è scappato coi soldi che lui era in fasce. Sua madre lavora e fa la puttana per poter raggranellare un pò di soldi, un pò di ossigeno per tirare a campare, lei e i figli. Lo maltratta, lo ha sempre fatto, così lui ora non ci fa più caso. Sua sorella minore diciamo solo che non è tanto intelligente.Ciarli è arrivato alla maggiore età con la terza media e una passione per Dante. Non è uno di quelli che fanno i finti proletari coi vestiti stracciati e i capelli rasta, lui è un proletario senza sapere neanche cosa significa. Ciarli non sapeva dov’era, cosa ci facesse, ne chi ce l’avesse portato. Però aveva un sospetto. Credeva di essere morto. E rideva!Quell’uomo in divisa, in piedi vicino a lui, aveva tutta l’aria di essere un carabiniere e parlava col suo amico Ric che era a petto nudo.-Ma il ragazzo lì in terra, si sente poco bene?- disse l’ufficiale.-Secondo lei maresciallo? Non vede com’è in forma? Fresco come una rosa!- ribatte Ric.Stavano parlando di Ciarli, ma lui anche se li ascoltava, aveva ancora gli occhi socchiusi e sentiva freddo.-Giovanotto, faccia poco lo spiritoso. Non sono venuto qui a farmi un giro. Ci hanno chiamato i vicini per schiamazzi, così siamo venuti a controllare. Entro qui dentro, non trovo nessuno, vedo sedie per terra, vetri rotti di bottiglie di birra. Poi entro in cucina a cercare un responsabile e trovo lei a petto nudo che barcolla..... e il suo amico steso a terra, sul pavimento allagato.-Ciarli rise di nuovo e tutti lo notarono.-Aspetti un secondo - Ric cerca di smuovere Ciarli col piede –Dai,.... tirati su scemo, hai rotto lo scarico del lavandino e lasciato aperto il rubinetto,..... mi hai allagato la cucina mannaggia a te! La festa è finita da un pezzo, sono le cinque di mattina e sei ancora steso sul pavimento,.......... dai che voglio andare a dormire.....mi scusi sergente (i gradi da ufficiale per Ric sono arabo, o forse peggio), c’è stata una festa di ADDIO qui al locale, c’è stata molta gente, il mio socio che era dietro al bancone è andato via con una ragazza appena conosciuta e io sono rimasto a dare una sistemata.--Lo vedo! Almeno aiuti il suo amico a rialzarsi.--Non si preoccupi appuntato (che vi dicevo?), lui fa sempre così, oggi è che c’era pure il matrimonio di un suo amico, si immagini, poi siccome non guida, gli amici lo hanno lasciato direttamente qui alle otto.- Ric cercò di appoggiare il gomito al tavolo con indifferenza, ma non ci azzeccò proprio.-Ma anche lei sembra abbia partecipato alla festa............Cioè questo ragazzo ha bevuto da oggi a pranzo fino a poco fa? Fino alle cinque di mattina?--Non si preoccupi le dico, fa sempre così, poi lo riaccompagno a piedi fino a casa, abita qui dietro.-Ciarli era abbastanza cosciente ora, era vivo soprattutto e cercò di rialzarsi, Ric sostenendolo sotto al braccio lo aiutò a stare dritto.-Ehi DOTTORE che bella canna!- Ciarli guardava l’impugnatura della pistola –Guardi dottore che non si deve preoccupare. Ho preso la medicina sa? Anzi, hehe, ho bevuto tutte le medicine che mi hanno dato, sono stato bravo?.....Ufff.........devo dire che mettono un pò sonnolenza ad un certo punto, ..............e forse a qualcuna ero intollerante.......sa, mi dava nausea,..............ma eccomi qui, hanno funzionato, hahahaha!--Sono un carabiniere non un dottore e questa fuma ma non si fuma. Le consiglio di farsi accompagnare a casa dal suo amico e cambiarsi subito, se non vuole prendersi un malanno- poi girato verso Ric -lei si metta qualcosa addosso, chiuda tutto e riaccompagni a casa il suo amico, noi (l’altro era in macchina) ce ne andiamo, per stavolta lasciamo stare, visto che era la chiusura e sembra tutto finito, buona notte.- girò i tacchi e s’avviò.-Ok! Grazie! Ciao capitano!!- il solito Ric.-Arrivedergliela dottore!- il solito Ciarli.Il caramba, la sua divisa e la sua arma, lasciarono il locale. La macchina con le scritte e le luci lampeggianti vennero inghiottiti dal buio nero della notte.-Ehi Ric!--Cazzo vuoi? –-Ehi Ric, mi riporti a casa?--Si, ti accompagno.--Allora sei come Caronte!--Chi? Ma ti sei bevuto il cervello?--No, Caronte è quello che accompagnò Dante.......... all’INFERNO!-Ciarli aveva due impegni quel giorno.Uno, essere presente al matrimonio, e relativo pranzo, di un suo amico-collega.Due, essere presente alla festa di chiusura del locale di Ric & Rob, i veri amici di una vita, per uno di 18anni.Missione compiuta. Poteva tornare a casa. Poteva tornare al suo inferno. Ognuno al suo.