ORDINARIA FOLLIA

ALLEVAMENTO DI POLLI IL SABATO SERA


Sabato pioveva, dentro di me.Così, un pò per gioco, un pò per davvero.Locale nuovo, amici vecchi e incontri surreali.Tutti lì, stipati come polli d'allevamentoe forse lo eravamo davvero.Non ci si può sottrarre al rituale del brindisi al tavolo.Chino a cercare qualcosa, sul tavolo, che sia bevibile,non come l'Havana.Mentre il mondo danzava a 160 battute al minuto io me ne infischiavo,ero cupo, o forse maliconico,senza forma,liquido.Sicuramente la stanchezza accumulata, lo stress.Non mi piace ciucciare dalla cannuccia come tutti.Buttai giù un sorso. WodkaLemon e stress. L'uno, in me, cresceva, l'altro calava.Quando il bilancio fu pari smisi di bere.Avevo colpito una bella morae me ne tenevo a distanza.Voleva che la notassi e quando seppe che era così si mise a far la preziosa.Me ne andai tranquillo e sorridente, sentendo il suo sguardo che mi cercava tra la selva di pelati che ci circondava.Girai, ballai e tornai quasi al momento di andar via.Ballammo un pò, un solo passo separava la mia vita dalla sua.Io non lo feci, lei altrettanto.Alla chiusura delle danze mi fissò con la paura in volto...sembrava volesse una prova della mia consistenza prima perderci nelle nostre vite...le tesi la mia mano,la prese di scatto, mi fissò bene, sorrisi, poi un moto d'orgoglio la fece girare.Feci per ritrarre la mano e lei aumentò la stretta, poi si girò di nuovo e la fissai per bene."Ciao" agitava la mano ma non lasciava la presa."Ciao ciao" le risposi cortese, sicuro che l'avrei rivista, prima o poi, in altre circostanze, con altri umori.Il mondo è piccolo e noi stiamo stretti come polli.