ORDINARIA FOLLIA

BUON NATALE


 Trilla la sveglia, con una manata la sgrizzo per terra. Mi alzo che è già tardi, al bagno di corsa, la barba di corsa, la tazza di corsa. Via di corsa in macchina, di corsa verso il lavoro. A lavoro in ritardo, c'è da recuperare, di corsa. Correndo è arrivato mezzogiorno. Pausa. Passa un amico e saluta, dice che si sta separando, che vedrà sempre meno suo figlio, che è difficile trovare un posto in affitto che gli costasse non più di mezzo stipendio, perchè l'altro mezzo sarà tra moglie e figlio.Ehi amico, gli dico, buon Natale. Niente. Andato. Senza salutare. Neanche l'avessi mandato affanculo.Di nuovo a lavoro, caffè veloce e solita routine, di corsa. Dopo il lavoro di corsa a salutare la nonna all'ospizio, i cani, i gatti, gli animali domestici non possono stare nelle pensioni perchè sentono la mancanza del padrone, allora ci mandiamo i nostri vecchi. Due parole e un saluto veloce che dopo c'è traffico e si fa tardi per prendere il pane e i regali. Regali. A proposito, ho giusto il tempo prima della cena col mio fratello che non mi parla più e della partita a carte tra gli amici che si vedono solo in questa settimana, di augurare un buon fottutissimo Natale, pieno di gioia ed ogni possibile ben di Dio che neanche esiste per quelli che muoiono di fame, a tutti.Oh, jingle bells, jingle bellsJingle all the wayOh, what fun it is to rideIn a one horse open sleighJingle bells, jingle bellsJingle all the wayOh, what fun it is to rideIn a one horse open sleigh