Harvey the Pooka

NEL 1938...


Un poesia al giorno ed il chiacchiericcio lasciamolo nel cassettoHarvey
Autobiografia (1962)(Nazim Hikmet)Sono nato nel 1902non sono più tornatonella città natalenon amo i ritorni indietroquando avevo tre anniabitavo Alepcon mio nonno pasciàa 19 anni studiavo a Moscaall'università comunistaa 49 ero a Mosca di nuovoospite del comitato centraledel partito comunistae dall'età di 14 annifaccio il poetaalcuni conoscono bene le varie speciedelle piante altri quelle dei pesciio conosco le separazionialcuni enumerano a memoria i nomidelle stelle io delle nostalgieho dormito in prigioni e anche in alberghi di lussoho sofferto la fame compreso lo sciopero della famee non c'è quasi pietanzache non abbia assaggiataquando avevo trent'anni hanno chiestola mia impiccagionea 48 mi hanno propostoper la medaglia della Pacee me l'hanno dataa 36 ho traversato in sei mesii quattro metri quadratidi cementodella segregazione cellularea 59 sono volato da Praga all'Avanain diciotto oreero di guardia davanti alla bara di Lenin nel '24e il mausoleo che visito sono i suoi librihanno provato a strapparmi dal mio Partitoe non ci sono riuscitie non sono rimasto schiacciatosotto gl'idoli crollatinel 51 con un giovane compagnoho camminato verso la mortenel 52 col cuore spaccato ho atteso la morteper quattro mesi sdraiato sul dorsosono stato pazzamente geloso delle donne ch'ho amatonon ho invidiato nemmeno Charlotho ingannato le mie donnenon ho sparlato degli amicidietro le loro spalleho bevuto ma non sono stato un bevitoreho sempre guadagnato il mio panecol sudore della mia fronteche felicitàmi sono vergognato per gli altri e ho mentitoho mentito per non far pena agli altrima ho anche mentitosenza nessun motivoho viaggiato in treno in areoplano in macchinai più non possono farlosono stato all'Operai più non ci vanno non sannonemmeno che cosa siae dal '21 non sono entratoin certi luoghi frequentati dai piùla moschea la sinagoga la chiesail tempio i maghi le fattucchierema mi è capitato di far leggere la mia sortenei fondi di caffèle mie poesie sono pubblicatein trenta o quaranta linguema nella mia Turchianella mia lingua turcasono proibiteil cancro non l'ho ancora avutonon è necessario che l'abbianon sarò primo ministrod'altronde non ne ho vogliaanche non ho fatto la guerranon sono sceso nei ricoverinel mezzo della nottenon ho camminato per le viesotto gli aerei in picchiatama verso i sessant'anni mi sono innamoratoin una parola compagnianche se oggi a Berlino sono sul puntodi crepare di tristezzaposso dire di aver vissuto da uomoe quanto vivrò ancorae quanto vedrò ancorachi sa.