"Il viaggio attraverso l'uomo è un viaggio nell'uomo dove per amore dello stesso e di tutto ciò che lo circonda, se ci fermassimo davanti a certe rigidità intrinseche nel pensiero a carattere religioso,non saremmo poi più in grado di compiere una seria ed attenta analisi oggettiva sul suo percorso e sulla sua evoluzione"
Il teatro Eliseo , ieri ha ospitato , il secondo appuntamento con LA PAROLA CONTESA, organizzato da ENEL in collaborazione con il Teatro Eliseo. La parola che ieri si è analizzata è stata VIAGGIO ed ha avuto come relatori , il biologo americano Niles Eldrege, ed il neuroscienziato Enrico Alleva.I due studiosi hanno ricostruito , il percorso evoluzionistico dell'uomo basandosi sulle ben note teorie darwiniane.". Come al solito questo incontro ha fornito interessanti spunti su cui riflettere, sollecitando in maniera intelligente la platea, convenuta al teatro Eliseo, ad approfondire , con letture ulteriori( a dibattito finito), l'argomento trattato.(L’ incontro sarà trasmesso on line, fin da oggi, su
www.enel.it)HARVEY(da fonte Enel)Niles Eldredge ha affrontato la logica dell'evoluzione al tempo di Darwin e oggi. Enrico Alleva ha mostrato come in concreto quest'aspetto ha dei risvolti nell'etologia animale. Malgrado il dialogo abbia uno sfondo scientifico e non intenda affrontare la polemica con la religione, sarà comunque importante tener presente quanto ha scritto lo stesso Eldredge nella sua monografia Darwin (Codice, 2006), ovvero che «Darwin convinse il mondo scientifico - e oltre a questo il mondo intellettuale - che la vita si è evoluta per cause naturali. Essendo così accurato nel formulare la tesi dell'evoluzione, e dell'evoluzione degli esseri umani, Darwin contribuì alla laicizzazione del mondo occidentale più di ogni altro singolo pensatore della storia». Mie notizie bibiografiche circa i relatoriNiles Eldredge si è laureato e ha ottenuto il Ph. D. in Geologia alla Columbia University di New York. Insegna alla City University di New York e dirige il Department of Invertebrates dell’American Museum of Natural History of New York, dove nel 1998 è stato curatore dell’esposizione permanente Hall of Biodiversity, che ricostruisce assai fedelmente un tratto della foresta tropicale africana. Paleontologo, biologo evoluzionista e naturalista, nel 1972 formulò assieme a Stephen Jay Gould la feconda, controversa e tuttora dibattuta teoria degli equilibri punteggiati, secondo la quale buona parte dei mutamenti evolutivi non sono il risultato di graduali processi di adattamento, ma di transizioni improvvise e relativamente brevi: ciò varrebbe, in particolare, per l’origine di una nuova specie a partire da una specie antenata. Fautore di una nozione pluralista di evoluzionismo (e quindi di modelli descrittivi che assumano la molteplicità e la contingenza dei fattori e dei meccanismi di modificazione delle specie) è impegnato in un continuo confronto con le posizioni creazioniste e con l’ispirazione riduzionista di certo neodarwinismo (in particolare, delle sue versioni “ultradarwiniste” che sottolineano unilateralmente l’importanza del livello genico a tutto scapito del livello degli individui e della specie).E' interessato alle relazioni tra mutamenti ambientali e processi evolutivi e ha analizzato il rapporto tra le estinzioni globali nelle varie ere geologiche e l’attuale crisi della biodiversità. Al momento si occupa della storia culturale degli oggetti materiali in chiave evolutivo-comparativa. Fra i suoi libri: Ripensare Darwin (Torino 1999) e La vita in bilico (Torino 2000),Le trame dell'evoluzione( Ed.Raffaello Cortina, 2002). Enrico Alleva è nato a Roma nel 1953 si è laureato in Scienze Biologiche presso l'Università “La Sapienza” con il massimo dei voti e con una tesi in etologia. Dopo un periodo di internato presso l'Istituto di Genetica, si è perfezionato in Etologia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa (Istituto di Biologia generale - fac. di Scienze), dove ha fatto attività di ricerca fino agli anni '80. Nel frattempo la sua passione per lo studio del comportamento animale lo ha portato a frequentare dei corsi avanzati in Italia (“International School of Ethology”, presso la Fondazione Ettore Majorana di Erice) e all'estero (“Basic Methods in Brain and Behaviour Research in Animals” a Bergen e “The Ontogeny of brain Mechanism and Behaviour” in Svizzera, nell'ambito dell'European Training Programme in Brain and Behaviour Research ). La sua attività di ricerca si è poi svolta presso l'Università di Roma e la Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ha ottenuto l'idoneità di ricercatore universitario. Visiting professor presso la University of Washington (dip. Environmental Health), la Scuola di Medicina dell'Università di Stanford in California (dip. di Psichiatria e Scienze del Comportamento) e presso l'Università di Edimburgo (dip. di Zoologia), dagli anni '80 ha trasferito la propria posizione di ricercatore presso il Reparto di Fisiopatologia comportamentale dell'Istituto Superiore di Sanità, assumendo dagli anni '90 il ruolo di dirigente di ricerca in “Biologia del comportamento” e di direttore del Reparto di Fisiopatologia comportamentale”.