Harvey the Pooka

GRAZIE MICHELE!


Ringrazio ancora di cuore Michele Nigro per avermi offerto la possibilità di  riportare  questo  suo  intervento apparso  sul blog della rivista "NUGAE" da lui diretta.(http://rivistanugae.blogspot.com/)HARVEYSabato,ottobre 20, 2007"Ftm Azione futurista 2007" Influenzato e francamente colpito dalle recenti notizie riguardanti la scellerata e colorata incursione presso la Fontana di Trevi a Roma ad opera di un sedicente gruppo "Ftm Azione Futurista 2007", ho sentito l'esigenza di richiamare in causa il rivoluzionario Manifesto del Futurismo di Marinetti & Co. ... Quando qualcuno ripesca antiche filosofie o vecchi intenti programmatici di matrice politico-artistica da servire in salsa moderna, è bene andare a rinfrescare gli studi e la memoria sugli originali obiettivi di un movimento che non fu banale e goliardico come qualcuno potrebbe pensare nel vedere le acque rosse della Fontana di Trevi: per valutarne analogie, emulazioni, alterazioni, scimmiottamenti e altri dannosi rifacimenti! Certo una cosa colpisce o almeno fa riflettere per qualche secondo: il Futurismo si sviluppò durante la prima decade del secolo scorso; questi neofuturisti sporcaccioni e imbrattaioli, guarda caso, fanno capolino durante la prima decade del XXI secolo... Coincidenze studiate, casualità, nostalgie vissute durante l'epoca di Internet? Mah...!
“ MANIFESTO DEL FUTURISMO" le Figaro”20 Febbraio 19091) Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità. 2) Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3) La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità penosa, l’estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. 4) Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo...un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia. 5) Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. 6) Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli elementi primordiali. 7) Non v’è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all’uomo. 8) Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente. 9) Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore del liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. 10) Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria. 11) Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le marce multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che fiutano l’orizzonte, e le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.È dall’Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d’archeologi, di ciceroni e d’antiquari. Già per troppo tempo l’Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.Filippo Tommaso Marinetti