Prologo : La leggenda racconta di Lei, ma la tradizione la definisce come definisce spesso molte altre donne utilizzando un solo termine: puttana. Con questa parola infame si può intendere un ruolo , una predisposizione naturale, un atteggiamento mentale ed ancora molto altro .Un puttana non può avere paura se non paura delle botte da parte del proprio "protettore" o di qualche balordo che ha rimorchiato e non è affatto una persona da assolvere, in nessun caso ( in molte occasioni, non è considerata affatto una persona).Eppure Lei ( di Lei non mi ricordo il nome, ma il viso e certe espressioni del volto si),attraversò come un fulmine una mia giornata apparentemente normale, lasciandomi traccia profonda di sè. Lei è leggenda, come sono leggenda certe figure che sembrano più far parte di un copione cinematografico che altro .Il fatto : Quella mattina sentii dire ,dai giudici, che una delle testimoni che avremmo dovuto ascoltare aveva paura , tremava e voleva poter essere non vista dagli imputati-e da eventuali amici loro, presenti in sala- mentre rilasciava la sua testimonianza, testimonianza alla quale però- benchè impaurita - non aveva intenzione di sottrarsi. In aula, all'uopo, venne immediatamente montata una paretina dietro la quale Lei si sarebbe potuta sedere senza essere vista. Lei arrivò,arrivò in un tempo che non era il suo , scortata da agenti in borghese . Aveva il viso coperto: si sistemò dietro la paretina ed in quel momento iniziò il suo inferno ed anche il mio. La sentivo parlare , raccontare scene di violenza che aveva subito ( sentii mormorare qualcuno "Fanno sempre così :ma gli piace alla fine!Sai i soldi che si fanno!").In quel mentre, Lei si guardava attorno, stranita, e, cercando di sistemarsi uno scialle sul collo nervosamente , parlava in un italiano disperato, misto ad una lingua slava. Iniziai a tremare con lei, a cercare attorno al mio collo uno scialle che non c'era.Voci sguaiate di avvocati miste a quelle di giudici primedonne si intervallavano , quasi a tempo di twist, al suo racconto semplice( si fa per dire) di vita. Nel fare il giuramento, prima ancora di iniziare a raccontarsi, Lei aveva dato le sue generalità : era più piccola di me di un anno ma sembrava avesse perlomeno 20 anni di più . "La strada invecchia " aveva mormorato qualcuno . Dietro quella paretina c'era molto: c'era Lei e c'eravamo noi che potevamo guardarla .Nessuno di noi, però, poteva vederla bene. Io prestai attenzione ad alcuni particolari: per esempio notai che lei evitava, regolarmente ,con lo sguardo , di incrociare il mio e quello dei miei colleghi .Credo avesse paura di un nostro giudizio morale nei suoi confronti. Dopo un po' ci fu un intervallo e noi ci ritirammo in camera di consiglio. Tralascio di raccontare i commenti di certe persone convenute in quel luogo con me: francamente alcune loro considerazioni furono solamente gratuite ,ridicole oltre che offensive. Mi misi accanto ad un termosifone , in silenzio: mi venne in mente la visione di questa donna dietro la paretina , da sola, mi apparvero milioni di altri pensieri ed immagini.Rividi certe zone di Roma , Salaria e Tiburtina , mi ricordai certe battute orrende che sulle donne ,che lì esercitavano il meretricio , avevano fatto, tempo addietro ,alcuni miei amici (fratelli di quelli stessi uomini che dicono nei confronti di quelle che loro chiamano "signorine" "lo fanno per soldi, potevano fare le domestiche , ma hanno scelto diversamente :hanno scelto i soldi!" ). Non voglio fare della facile demagogia e dire che nel mucchio non ci sia anche chi voglia farlo per un facile guadagno : ma di che percentuali si tratta e poi ed inoltre, chi governa queste donne che sono per strada?Per caso si autogestiscono gli incassi delle serate?Mentre pensavo questo , la cancelliera ci venne ad avvertire che dovevamo rientrare in aula .Lei la trovai dietro la paretina: giocava con le mani a togliersi e mettersi degli anelli( l'avevo fatto anche io fino a qualche minuto prima). Continuò il suo racconto : molti degli occhi che la guardavano , la divoravano per "smania di curiosità" :"Chissà come sarà andare con gente che non conosci in albergucci squallidi" dicevano certe occhiate .Io cercavo di poter ricostruire la vita di Lei oltre quel contesto e lo facevo assommando tutte le cose che Lei, di volta in volta , diceva,raccontava, facevo caso alla sua gestualità, al linguaggio del suo corpo. Mi interrogavo su che tipo di vita avesse avuto Lei oltre ...Ma forse però, Lei non ce l'aveva mai avuta una vita , vera e propria , oltre quel paravento...Oltre,eggià...Ma cos'è l'oltre?E cosa c'è oltre ? L'oltre magari potrebbe essere quella leggenda di cui prima facevo cenno ,quel luogo comune dietro cui si nascondono mille pregiudizi e milioni di banalità che vengono sintetizzati tutti , alla fine , in quell'unica frase "Quella è una puttana!". Ed ecco che, in questo modo, si riduce a leggenda metropolitana , una violenza giornaliera ,si cerca di non prestarci attenzione più di tanto e la si sistema bene bene , dietro una paretina qualunque, per far finta che non esista o per poterla guardare con occhi maschi , nutrendo un ridicolo senso di superiorità ed alimentando un certo desiderio da guardoni. Mille cose, disse Lei : sembrava aver capito che il suo racconto non sarebbe stato ascoltato ma solamente visto . E, nella confusione, mentre magistrati ed avvocati cercavano di capire, di far luce su alcune circostanze e si mettevano d'accordo sulla data dell'udienza successiva, ecco, Lei fece un sorriso , o forse quella che io vidi fu semplicemente una smorfia della bocca (ma poi infondo , un sorriso cos'è?). Nell'andar via , mi passò accanto (sempre scortata) e mi salutò. Io ricambiai il suo saluto, un saluto che non mi sarei aspettata mai,mai , e che mi colse sul serio ,alla sprovvista .Varcò, infine,la soglia della camera di consiglio per abbandonare, definitivamente, il tribunale e ritornare al suo mondo oltre la paretina. Epilogo : Lei,io non la rivedrò credo, mai più, nell'economia del processo, eppure, ovunque Lei sia , la voglio ringraziare e voglio chiederle perdono per tutta quell'umanità sciocca che l'ha ferita pensando fosse l'amore un mercato facile da alimentare a suon di violenza , soldi e a tempo di twist. Harvey