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Selva, sei una grandissima merda!


Senato: Selva ritira dimissioni, lo vuole la genteROMA - "Me lo chiedono i cittadini, quindi ritiro le mie dimissioni". Gustavo Selva ci ripensa e, davanti all'aula del Senato che doveva votarle, ritira le dimissioni presentate dopo essersi fatto trasportare in ambulanza fino agli studi de La7 nel giorno della visita a Roma del presidente americano George Bush. In aula, Selva ha presentato una versione dei fatti ben diversa da quella data durante la diretta tv, dove si era vantato di aver raggiunto gli studi televisivi con "un trucco da vecchio giornalista", cioé fingendo un malore. Ma le cose, dice oggi Selva, quel sabato 9 giugno, andarono in tutt'altro modo: "Ho cercato un taxi per mezz'ora. Invano, il blocco era ferreo. Le concitate telefonate mi hanno provocato fibrillazioni cardiache per cui sono stato fatto accomodare e soccorso nell'ambulanza di servizio a Palazzo Chigi. Mi sono ristabilito: la presidenza del Consiglio mi ha proposto una macchina, ma è stato invece deciso, con il responsabile dell'ambulanza, la soluzione di non mettere in moto un meccanismo ancora più complicato e di portarmi con il mezzo in cui mi trovavo, in via Novaro". Selva ha detto di aver presentato le sue dimissioni in seguito alla dura reprimenda ricevuta dal ministro della Sanità Livia Turco, che aveva bollato il suo comportamento come "indegno". La sua marcia indietro è stata presentata con motivazioni politiche: "Il pensiero che un voto in meno del centrodestra possa concedere un giorno in più al governo Prodi, travolge ogni altra ragione che mi spingerebbe alle dimissioni". In più, Selva ha detto di aver ricevuto il sostegno di molti cittadini ed elettori per e-mail, al telefono e di persona. "Tutti mi chiedono di restare". In circa mezz'ora di arringa, Selva si è difeso presentandosi come politico integerrimo, "estraneo a fatti giudiziari di corruzione, concussione, furto, tangenti, malversazioni, aggiotaggio, bancarotta, associazione mafiosa, spaccio e consumo di cocaina'". Elenco malizioso, che comprende reati per i quali sono finiti sotto inchiesta diversi parlamentari nel corso degli anni. Il senatore di An ha ripercorso la sua lunga carriera di giornalista e politico anticomunista e ha inquadrato l'affaire dell'ambulanza con l'ostilità della sinistra nei suoi confronti. "E' vero che in questa città un'altra ambulanza ha fatto storia - ha detto citando l'arresto di Mussolini nel '43 - ma mi auguro di non fare la fine dell'ospite di allora". La decisone di Selva ha provocato dure critiche nel centrosinistra. Rina Gagliardi, senatrice di Rifondazione Comunista, ha detto che l'aula è stata chiamata ad assistere "a uno spettacolo indegno e patetico". Mentre il diessino Andrea Ranieri ha sostenuto che Selva dovrebbe vergognarsi: "Ha compiuto un doppio abuso: prima dell'ambulanza, poi dell'aula". Fonte: ANSA.it