Heartbreak

Martirismo


Oggi in Vaticano si è celebrata una beatificazione di massa, che vede accedere al percorso di santificazione 498 religiosi uccisi durante la Guerra civile spagnola.Un gesto significativo, che riapre ferite e rivendica un privilegio (quello della beatificazione) che in qualche modo purifica, dai peccati commessi, quelli che oggi vengono definiti martiri.La Guerra di Spagna fu un mattatoio di uomini e di ideali. Non a un caso il sanguinoso triennio 1936 - 39 non risparmiò nessuno: preti, contadini, intellettuali. Trionfò solo il militarismo franchista. E non è un caso che dopo il bagno di sangue, una Spagna inaridita si pose neutrale di fronte all'incalzare della guerra mondiale. In Spagna si infransero gli ideali repubblicani prima e quelli rivoluzionari poi. Gli stalinisti contro il POUM, gli interessi dei regimi fascisti di Italia e Germania, l'indifferenza di Inghilterra e Francia. Di fronte a tutto questo, produrre un'analisi storica non è sicuramente materia da blog.Tuttavia tornando alla beatificazione dei 498, di cui molti ammazzati soltanto perché preti o suore, viene da chiedersi quanti di questi invece siano stati "santi peccatori". Oppure, come si chiede il Prof. Giovanni De Luna su La Stampa del 24/10: è possibile semplificare l'anticlericalismo spagnolo di quel periodo come uno dei vari "crimini del comunismo"? O le risposte sono da cercarsi anche nel vessatorio potere temporale sempre mantenuto fin dal XXV sec. dal clero spagnolo? Un ultimo appunto: la beatificazione di oggi non aiuta la verità. Anzi pone una pietra pesante sopra, che pare stabilire lo status di martire come raggiungibile solo da chi (a prescindere) ha scelto di indossare l'abito talare.