Delirium

QUANTO


Ho di nuovo il trip del quanto. Mi spiego meglio: i bambini verso i quattro anni scoprono il perchè. Io oltre al perchè mi sono sempre presa bene del sapere quantità e misura delle cose.Ancora adesso mi capita di chiedere in continuazione ma quanto è distante, quanti anni ha, quanto è profondo qui, quanto pesa, ecc senza motivo per un’estrema  quanto ingiustificata curiosità su ciò che mi circonda.I tre allegri ragazzi morti mi propongono di restare un altro inverno a pordenone, penso all’inutilità dell’essere umano, al fatto che conosciamo solo il 2% delle specie che vivono negli abissi e a quanto sono tranquilla in questo periodo. Be E. direbbe che sembro narcotizzata, ma preferisco dire serena.Il corso che sto facendo è palloso, ma siamo un bel gruppo e tutto sommato è sopportabile, sempre meglio che stare a casa a scoglionarmi.Le lezioni di mate hanno portato qualche miglioramento nella mia pupilla (in senso figurato, ovviamente, visto che i miei scotomi risultano invariati), il che mi rende molto orgogliosa, anche se non lo lascio trasparire per evitare che ripiombi nell’abisso della sua ignoranza.Lunedì sera passato a ripetere verbi in latino, accidenti, sarannogià passati dodici anni dall’ ultima volta. Come dattilografa non sono granchè ho provato a scrivere al buio, ma non riesco a trovare i tasti. Potrei sempre stupirvi con un esercizio di scrittura bustrofelica, tra le varie cazzate su cui sentenziare lunedì ho dimenticato di dire che lieto e letame derivano dalla stessa parola, tanta cultura e poi si finisce sempre a fare dei discorsi di merda.