Creato da helen_1960 il 31/03/2006

mutanti

e mutazioni

 

 

buon 2007 ?

Post n°49 pubblicato il 31 Dicembre 2006 da helen_1960

Mi sono vestita per uscire, gonna di tulle nero, calze, golfino, giro di perle rosse, biancheria rossa, naturalmente.

Ma non uscirò, lo so già. Telefonerò agli amici, cari amici, e inventerò una scusa… Accenderò le candele, penserò se vale più la pena vedere un film in dvd o rimettermi a leggere. È un periodo così. Ed è per questo che vorrei scrivere ora i miei buoni propositi per l’anno che verrà:

1)      Non farmi carico dell’ottusità della gente, di chi è violento, ignorante, di chi non si sa aprire, non sa vedere, valutare, non ha rispetto per chi è debole, povero, malato. Di chi vuole imporre il proprio credo, politico o religioso, convinto di essere dalla parte del giusto.

2)      Non lasciarmi prendere dallo sconforto, dalla tristezza, dalla voglia di dire al mondo: questa è la mia fermata, voglio scendere.

3)      Credere che l’Amore esista

4)      Provare a gioire per le piccole cose che diamo per scontate: la mia famiglia, un lavoro che mi soddisfa, una casa mia, la salute dentro a un corpo che mi piace

 

Buon 2007 a chi passa senza commentare, tanto non ce n’è quasi mai bisogno.

 
 
 

Post N° 48

Post n°48 pubblicato il 16 Dicembre 2006 da helen_1960
Foto di helen_1960

Di lui rimpiango ciò che non ho potuto avere, ciò che non ha voluto darmi: la tenerezza. Solo fugaci apparizioni di tenerezza: un bacio sulla guancia in un bar, o una carezza data con la pesantezza delle sue manone. La tenerezza la riserva a Clara. Con me era sempre sopra le righe. Come nei peggiori stereotipi: quelli in cui il maschio guarda una donna con il solo desiderio di farsela, che ti guarda solo le tette e il culo, che si interrompe per dirti frasi scurrili anche quando sta parlando di politica, di fame nel modo, di lavoro o di letteratura. è un uomo spaccato in due: con la moglie, alla quale lo lega un sentimento sincero, può essere solo tenero e affettuoso perché lei non gli permette (più) di andare al di là dei bacetti. Le altre (tante) gli sono fisiologicamente necessarie e con loro è l’uomo che la moglie non conoscerà mai, che gli vomiterebbe addosso il suo disgusto se solo lui si permettesse di apostrofarla con un aggettivo poco più che colorito.

 
 
 

Post N° 47

Post n°47 pubblicato il 11 Dicembre 2006 da helen_1960
Foto di helen_1960

Ieri io e mia figlia abbiamo fatto l’albero di natale. Un natale pagano, some sono i nostri. Senza ipocrisia. Una festa consumistica. Ci adattiamo e ne veniamo contagiati senza velarla di fede finta. E ogni anno il mio albero me ne ricorda un altro. Due anni fa.Una casa che profano la mattina prima di andare al lavoro. E’ casa di Clara ed io faccio l’amore col suo uomo sul divano davanti al loro albero di natale illuminato. E’ terribilmente sconveniente……

 
 
 

Post N° 46

Post n°46 pubblicato il 03 Ottobre 2006 da helen_1960
Foto di helen_1960

s.a.

 
 
 

giochi al massacro

Post n°45 pubblicato il 14 Settembre 2006 da helen_1960
Foto di helen_1960

”Accetteresti un incontro al buio?“

“con chi? “

“Ma se è al buio non puoi sapere con chi, sciocchino…ma ti puoi fidare di me: è una persona che conosco!”

non so cosa mi avesse spinto a fare al mio amico una domanda del genere..in effetti in questo periodo ho degli sbalzi di umore, se così si possono definire, che mi portano a seguire l’istinto, anche se la ragione si oppone sempre….Vivere pericolosamente sul ciglio del burrone è ciò che voglio fare. E spero di scivolare e di provare finalmente dolore….

Gli accordi erano presi: solito locale, gestori compiacenti e angolo appartato. Laura, che fisicamente mi somiglia, almeno nelle misure, indossava una camicia di seta bianca, gonna e sandali alti neri. Foulard a coprire i capelli e occhiali scuri, aspettava al tavolino, semplicissima e misteriosa. Arriva Giorgio e sfodera il suo sorriso angelico e assassino. Poche parole ma gesti morbidi…in fondo lo sanno entrambi perché si trovano lì…. Laura gli chiede di seguirla, presto che non c’è tempo. L’amo è stato gettato. Scambio di persona. Stanza buia. Sono io ora. le mani addosso per imparare a conoscerci…..”Baci come piace a me” mi dice. E a me piace?. Se sapesse……ma non sa, altrimenti non oserebbe mai mettere a repentaglio la nostra amicizia. Perdermi. Perché ci perderemo, questo è sicuro, tra odori e sapori violenti. Vorrei dirgli di fermarsi, che sono io, ma ormai è troppo tardi e aspetto di sentire il “click” nel cervello che mi sprofonda in un’altra dimensione nella quale il mio corpo è solo ricettacolo di sensazioni. Gli mordo il labbro baciandolo, poi mi blocco, chiedendogli scusa. “Continua” mi dice…. “Continua?” un dubbio si insinua…..D’un tratto mi rendo conto della follia che sto facendo……tutto precipita, pur se rimaniamo in piedi. L’orgasmo non può che essere frettoloso e banale. Ed ora? Non ho pensato al “dopo”…Che faccio, scappo? D’un tratto mi guarda, mi riconosce e: “Meno male che sei tu tesorino, sono contento che non lo rifaremo mai più.”

Non gli ero piaciuta per nulla…..

 
 
 

Settembre

Post n°44 pubblicato il 12 Settembre 2006 da helen_1960
Foto di helen_1960

Ultime serate calde. Come in luglio. l’afa appiccicata addosso insieme ai pochi vestiti. Decido di incontrare l’uomo mancato. Non sa nulla di me…il nostro amico comune le ha solo detto che sono curiosa, molto curiosa. Ha un sorriso spavaldo. Dove nasconderà mai la sua insicurezza, la sua fragilità? È donna ma è anche uomo. L’uomo bastardo e stronzo che tanto ci piace anche se non lo confesseremo mai neanche a noi stesse. Ha mani calde, ruvide, da lavoratore. E biancheria di pizzo che spunta da una canotta semplice. Non mi piace. Ma ne sono attratta. Chiacchieriamo…non lascia che abbassi lo sguardo, mi sfiora senza darvi peso, come sempre si fa tra amiche. Ma le sue mani sono quelle di un uomo. Lei già sa le risposte a domande che io non oso neppure formulare. Forse ha ragione lei e la vita è fatta solo di attimi. Perfetti.

 
 
 

Mutazioni

Post n°43 pubblicato il 20 Agosto 2006 da helen_1960
Foto di helen_1960

A volte penso a Thelma e Louise e alla loro fuga. Specie in queste giornate d’agosto nelle quali non c’è nulla da fare se non pensare e pensare agli errori fatti e a quelli che si stanno facendo. quando non c’è nessuno che ti dice una sola parola. Quando chi ti sta intorno ti usa e ti tiene lì dentro a un cassetto. Quando la notte i sogni sono solo più incubi che di giorno non svaniscono, ma diventano reali. Quando ti si chiude lo stomaco e i battiti del cuore accelerano, ma no, oh non per gioie d’amore, ma per l’angoscia. A volte penso a Thelma e Louise e vorrei fare anche io il grande salto…..

 
 
 

Atto finale

Post n°42 pubblicato il 02 Agosto 2006 da helen_1960
Foto di helen_1960

La pista si svuota. Accendono le luci. Guarda l’orologio. Le tre. La fanciulla dimenticata che aveva destato la sua attenzione è ancora li. Gli sorride. Lui si avvicina.

“E’ tutta la sera che mi balli intorno e mi guardi, ma non dici nulla?”

“Mi piace come ti muovi, e mi piace guardare”

“Grazie” e sorridono.

“Non sono un baccaglione da discoteca, mi spiace. Ciao” sorride stupidamente e si allontana, non trovando stavolta un sorriso sul viso di lei.

Raggiunge i due. “Ora è una donna, mentre lui mi sembra un ragazzo che non vuole invecchiare, non vorrei diventare cosi tra 10 anni”

Lei all’orecchio sfiorandolo nuovamente gli sussurra. “Il mio ex si è proposto di portarmi a casa. Vuole scoparmi.”

Lui risponde sincero “Se vuoi andare a casa con lui nessun problema, stai tranquilla io vado per conto mio e vado a dormire”

Lei “Se lo scorda. Dopo che si è fatto la mia amica per me non vale più un cazzo! Quando lo vedo mi chiedo come ho potuto stare 10 mesi con lui, non mi piace più, però stasera se vuoi o mi scopate insieme o niente”.

Lui non ci pensa due volte e le risponde ancor più sincero “La cosa non mi interessa nè mi eccita per me possiamo andare a dormire.”

Si dirigono verso le auto.

Saluti. L’ex le chiede se sabato ha voglia di andare con lui in un locale di scambisti. Lei gli risponde che gli farà sapere.

Salgono in macchina. Accende il motore, partono. Nessuno parla. Poi lei interrompe il silenzio “Accosta!”. Si fermano lo prende per la testa. Lo ribacia. Stavolta un bacio lungo e dolce. Le mani gli accarezzano la testa lui ricambia la sfiora. Lei lo ferma.

“Non scendere più in basso del collo, non voglio. Stasera voglio solo baciarti non scoparti. Non sono scontata. So dal giorno che ho deciso di incontrarti che sarebbe successo. Non possiamo essere amici se prima non superiamo la fase sessuale, ma deciderò io cosa, quando e quanto darti.”

“Come vuoi, sappi che non è necessario, io sto bene cosi, se voglio scopare so a chi chiedere”

“Io non sono normale. Io ti tocco come se tu fossi una donna, io posso succhiarti come farebbe un uomo, io ti farò godere con la testa prima ancora che col corpo, ma non stasera”

Riparte il motore. Un ultimo bacio sotto il portone di casa sua.

“Quando arrivi a casa mandami un messaggio!”

“Ok lo farò” e pensa “E’ proprio un uomo”

 

 
 
 

Atto II

Post n°41 pubblicato il 01 Agosto 2006 da helen_1960
Foto di helen_1960

La lunga coda faceva desistere entrambi dal comprare il biglietto.

La fame e la sete li sospingeva verso un tendone odoroso dove alcuni stranieri somministravano kebab succulenti e saporiti.

Tira fuori il portamonete “Pago io”.

“E’ proprio un uomo” il pensiero ricorre.

Spenti i primitivi istinti famelici si guardano intorno. Passano la Rossa, la Bionda e la Mora in succinti abiti neri e scarpe da ballo che mostrano la loro mercanzia e suscitano commenti da scaricatori di porto.

Le seguono in direzione del tendone dove coppie con donne speranzose e uomini con sorrisi  ebeti si muovono e sudano al ritmo di musiche latino americane.

Altri commenti sulla scelta e sulle motivazioni che spingono uomini e donne verso la moda del momento.

Telefonata.

“Arriva un mio ex, ti infastidisce?”

“No, nessun problema”  

Altra birra. Paga lui.

Si ritorna nei pressi dell’ingresso. Concerto iniziato. Il tempo passa in fretta tra chiacchiere e racconti di vissuti passati. Si sceglie di non entrare e lasciare solo alle orecchie il piacere della musica.

Arriva l’ex. Dopo le presentazioni  si spostano di nuovo a “lumare” le donne in giro.

Altro tendone. Altra musica. Gente “giusta” di quella che piace. Superalcolico. Mohito. Uno a testa. Cominciano a muoversi in una pista che via via si riempie. Nessuno guarda l’orologio.

Scambio di sguardi e di intese. Si separano, persi ognuno nei proprio spazi, reali e pensati. Ancora sguardi, alcuni ricambiati, sorrisi, una fanciulla attira la sua attenzione, ma lui non sa più cosa fare, non ricorda cosa fare. Chiude gli occhi e si lascia andare alla musica. Due mani lo sfiorano, lo cingono. Sente i seni sulla schiena. Si volta.

Sorpreso pensa “Ma non era un uomo?”

Si guardano, lui intuisce ma non fa nulla. Lei lo provoca, si avvicina. Gli balla accanto, gli sfiora l’orecchio e sussurra “So che mi vuoi baciare” e lo bacia.

 
 
 

mi hanno raccontato una storia.........

Post n°40 pubblicato il 31 Luglio 2006 da helen_1960
Foto di helen_1960

Atto I

L'allenamento finiva alle nove, e il compagno di giochi lo lasciava solo preferendo la pizza al concerto.

Su chi contare?

Aveva due strade, la prima conduceva a lenzuola umide e sudori lascivi, festeggiamenti improbabili di un compleanno che avrebbero compromesso la sua "libertà" invitando la festeggiata a pensieri inattuabili, la seconda la certezza di una compagnia piacevole ma senza eros.

Lui sceglieva la seconda, l'sms di conferma lo raggiungeva percorrendo la strada verso casa sua. L'inizio però non era dei migliori, un'attesa lunga mezz'ora parcheggiato sotto un portone mentre lei si truccava e vestiva.

Usciva dal portone con una birra in mano e il primo pensiero balenato nella sua mente: "E' proprio un uomo mancato".

Baci saluti e con un’imprecazione si accorgeva che la birra era chiusa. "Si, è proprio un uomo".

"Tu che sei un uomo saprai aprire una birra, tutti gli uomini ci riescono!"

“Provaci da sola….” Ride lui

Accettando la sfida lei tirava fuori l'accendino dalla tasca e dopo non poca fatica faceva saltare il tappo con un sol colpo e tracannava un lungo sorso di birra fresca....

 
 
 

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