Maria Fabbricatore

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  Questa poesia è stata premiata con PREMIO MONS AUREUS di Montelepre come migliore opera  UN RICORDO CHE VERRA' La stella del mattinomi manda un raggio tenue,dalle mie maniapprende che l’acqua  di rugiada la raccolgo di notte, quando lei veglia l’alba dall’altra metà del cielo.E un suono mi arriva dolce dalle tue labbracome avrei voluto oggi,ma niente può esserecom’è stato un tempo lontano ormaiquando mi accompagnavi con le tue labbra ad abbeverarminella fonte dell’oblio.Ti ho amatocome si ama un uomo che tentava di allontanare l’amore di una donna.Ti ho amatoprima di te e dei suoni che ci accompagnavano all’albaTi ho amatoquando la mente mi dissuadeva  nel farloperché avrei rischiato la mortee la vita.Ho desiderato di viveresolo per poter sentireil mio nome scaraventarsi fuori dalla tua anima assopita da cent’anni,sgorgare dal tuo petto affaticato dalle parole vuotee liberarlo dall’inquietudine dei prigionieri del mondo.Ti ho amato,e ho pronunciato il tuo nome scaraventando via parole superflueliberando la mia anima assopita dalle polveri del tempo.Mi basterà questo ricordoper riportarti a metra quando un sole mi sveglieràda un sonno solo apparentee ti ritroverò sotto il lume di una candelacome l’alba in cui mi perdesti Maria Fabbricatore