Riflessi di me

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Abbiamo più di un'opzione.All'estremità del ventaglio di scelte, possiamo rifiutarci. Possiamo decidere di fare come fanno alcuni, poco importa se con un coltello, una bottiglia, una manciata di pillole o una pistola. Affascinati dalla prospettiva del ricongiungimento, travolti dalla disperazione, possiamo chuiamarci fuori. Scegliere l'oscurità. Crash, Bang, Game over. Lasciando che la sofferenza degli altri rivaleggi con la nostra, una sofferenza cosi intensa che, abbiamo giurato, nessuno potrà eguagliare. O, se desideriamo vedere ancora il sole levarsi ogni mattina, oppure se indietreggiamo orripilati davanti alla pianificazione della nostra morte, ma ci sentiamo sull'orlo dell'abisso, scegliere di appoggiarci agli altri. Farlo per decenni. Trasformarci in dolenti accattoni. Pretendere che i nostri amici, famigliari trattengano il pianto e raccolgano il rivolo salato delle nostre lacrime nei palmi tremanti. Incidere le nostre cicatrici sui loro corpi intatti. Ma se abbiamo paura di infliggere dolore? E se abbiamo paura di provarlo noi stessi? Allora è il momento di congelare il tempo. Di inserire il pilota automatico. Novocaina psichica. Alzati-pulisci-i-denti-lavati-i-capelli-prepara-la-colazione-via-a-lavorare-torna-a-casa-prepara-la-cena-crolla-a-letto. Non pensarci. Non lasciare spiragli al dolore. all'amore. all'angoscia. E quando l'automatismo si sgretola. la devastazione è totale, niente più maschere nè rifugi, ma ossa disintegrate e carne straziata. Deve esserci un'altra scelta ma quale???