l'arte del Go...

Hikaru no go


Nome: SaiCognome: FujiwaraEtà: morto durante l'epoca Heian (VIII-XII secolo)Kanji: 藤原佐為Apparizione nel manga: dal primo tomo nel primo capitolo. Nel manga: è un genio del Go che riappare sottoforma di fantasma. E' anche il maestro di Go di Hikaru.Sai è uno dei migliori giocatori della storia del Go. E' stato durante l'epoca Heian uno dei due professori di Go dell'imperatore ma, dopo essere stato allontanto in seguito all'accusa di baro durante una partita, si annega. In seguito al suo suicidio per annegamento, il suo spirito, per il grande desiderio di giocare ancora a Go, non è riuscito a raggiungere il Nirvana e si è ritrovato legato ad un Goban. Torna a vivere attraverso Torajiro (Shusaku), il più grande giocatore di Go che visse alla fine dell'era Edo, ed in seguito nella coscienza di un ragazzino di 11anni: Hikaru Shindo. Così Sai si trova ad essere ospite di un bambino completamente refrattario al gioco del Go, ma che riuscirà col tempo a far appassionare. La sua presenza nell'epoca moderna fa sì che Sai riesca ad adattare le sue tattiche antiquate agli schemi di gioco moderni. Dopo l'incontro con Hikaru, non perde mai nessun'incontro e diventerà famoso tra i dilettanti e professionisti di tutto il mondo, dopo che Hikaru per dissuadere la sua voglia di giocare gli crea una entità in internet. E grazie a questo sistema ed a Hikaru riuscirà a scontrarsi con il campione in assoluto del momento: il Meijin Touya. Entrambi alla continua ricerca della mossa divina che li permetta di raggiungere la perfezione del gioco. Nonostante le sue aspirazioni, Sai è ostacolato da Hikaru che vuole esistere come giocatore indipendente tanto da arrivare a domandarsi qual è il motivo del suo ritorno. Se è lì per raggiungere la mossa divina o per assistere all'evoluzione di Hikaru come Goista.Caratteristica del suo look sono gli abiti del perido Heian ed un ventaglio che gli dona una certa classe quando egli lo posa sul goban per indicare a Hikaru dov'è che vanno posate le pietre. I trati somatici del suo viso, in certi punti, lo fanno passare per una donna.