A passeggio con....

Post N° 7


Smarrirsi è l’unico posto dove vale la pena di andare   Mi siedo al margine della strada. Il guidatore cambia la ruota. Non sono contento di dove vengo. Non sono contento di dove vado. Perché guardo il cambio della ruota con impazienza?   (Bertold Brecht “Il cambio della ruota”)   La Finta è una nave che non esiste. La finta esiste ma non c’è. Oppure la Finta è una possibilità. La Finta è una scelta. Quella di smarrirsi. L’ideogramma cinese della parola crisi significa anche scelta, opportunità. La quarta caravella al seguito dell’ammiraglio Colombo scompare dopo una tempesta misteriosa nel triangolo delle Bermuda. Un equipaggio assai sgangherato si ritrova così, un po’ per scelta, un po’ per condizione, a sperimentare un viaggio “diverso” dentro alle peripezie dell’animo umano attraverso la maschera del clown e della commedia dell’arte. Ognuno è legato al suo destino. Ma ognuno di noi ha a sua disposizione un sistema di navigazione. E può cambiare la rotta, se lo desidera. Colombo non crede che il viaggio possa cambiarlo interiormente, ma pensa che la scoperta possa dargli gloria. Colombo ha bisogno di convincere che quella che lui ha fatto è una buona “scoperta” perché nei nuovi territori c’è molto da prendere e da sfruttare. Colombo in spagnolo si scrive Colon, e da qui nasce la parola colonizzazione. Forse i nostri anti-eroi quotidiani scelgono di non andare a scoprire l’America, di non partecipare alle guerre in corso, di guardare il mondo con stupore e meraviglia. Dentro a questa condizione il tempo non assume più nessuna importanza e il viaggio della Finta diventa la metafora di un cammino iniziatico verso quel Nuovo Mondo che è dentro di noi, oltre le tempeste dell’anima, magari nell’espressione scema ma sincera, dei nostri clown marinai, protagonisti loro malgrado, di un’avventura “contro-corrente”. È una storia di sconfitti, di ammutinati e renitenti alla leva, di dimissionari dalle regole della società e di disertori della legge e dell’ordine, quella che si narra a bordo della Finta. È la vera storia, sconosciuta e invisibile, di quello che è davvero avvenuto alla flotta di Cristoforo Colombo e che i diari di navigazione non dicono. È quella parte di verità dentro di noi che ci dice che smarrirsi è l’unico posto dove vale la pena di andare, magari per poi ritrovarsi, un po’ cambiati, invecchiati, come il Rhum, nella stiva della Finta. E se per 'smarrirsi” si deve per forza andare “contro corrente” diventare irregolari e perdenti, stare dalla parte sbagliata, occorre affinare il sistema di navigazione e prepararsi ad affrontare il mare aperto. Ognuno di noi è nell’Oceano.