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Post n°7 pubblicato il 24 Ottobre 2007 da Ailander8
Smarrirsi è l’unico posto dove vale la pena di andare
Mi siedo al margine della strada.
Il guidatore cambia la ruota.
Non sono contento di dove vengo.
Non sono contento di dove vado.
Perché guardo il cambio della ruota con impazienza?
(Bertold Brecht “Il cambio della ruota”)
La
Finta è una nave che non esiste. La finta esiste ma non c’è. Oppure la
Finta è una possibilità. La Finta è una scelta. Quella di smarrirsi.
Finta è una nave che non esiste. La finta esiste ma non c’è. Oppure la
Finta è una possibilità. La Finta è una scelta. Quella di smarrirsi.
L’ideogramma
cinese della parola crisi significa anche scelta, opportunità. La
quarta caravella al seguito dell’ammiraglio Colombo scompare dopo una
tempesta misteriosa nel triangolo delle Bermuda. Un equipaggio assai
sgangherato si ritrova così, un po’ per scelta, un po’ per condizione,
a sperimentare un viaggio “diverso” dentro alle peripezie dell’animo
umano attraverso la maschera del clown e della commedia dell’arte.
Ognuno è legato al suo destino. Ma ognuno di noi ha a sua disposizione
un sistema di navigazione. E può cambiare la rotta, se lo desidera.
Colombo non crede che il viaggio possa cambiarlo interiormente, ma
pensa che la scoperta possa dargli gloria. Colombo ha bisogno di
convincere che quella che lui ha fatto è una buona “scoperta” perché
nei nuovi territori c’è molto da prendere e da sfruttare. Colombo in
spagnolo si scrive Colon, e da qui nasce la parola colonizzazione.
cinese della parola crisi significa anche scelta, opportunità. La
quarta caravella al seguito dell’ammiraglio Colombo scompare dopo una
tempesta misteriosa nel triangolo delle Bermuda. Un equipaggio assai
sgangherato si ritrova così, un po’ per scelta, un po’ per condizione,
a sperimentare un viaggio “diverso” dentro alle peripezie dell’animo
umano attraverso la maschera del clown e della commedia dell’arte.
Ognuno è legato al suo destino. Ma ognuno di noi ha a sua disposizione
un sistema di navigazione. E può cambiare la rotta, se lo desidera.
Colombo non crede che il viaggio possa cambiarlo interiormente, ma
pensa che la scoperta possa dargli gloria. Colombo ha bisogno di
convincere che quella che lui ha fatto è una buona “scoperta” perché
nei nuovi territori c’è molto da prendere e da sfruttare. Colombo in
spagnolo si scrive Colon, e da qui nasce la parola colonizzazione.
Forse
i nostri anti-eroi quotidiani scelgono di non andare a scoprire
l’America, di non partecipare alle guerre in corso, di guardare il
mondo con stupore e meraviglia. Dentro a questa condizione il tempo non
assume più nessuna importanza e il viaggio della Finta diventa la
metafora di un cammino iniziatico verso quel Nuovo Mondo che è dentro
di noi, oltre le tempeste dell’anima, magari nell’espressione scema ma
sincera, dei nostri clown marinai, protagonisti loro malgrado, di
un’avventura “contro-corrente”.
i nostri anti-eroi quotidiani scelgono di non andare a scoprire
l’America, di non partecipare alle guerre in corso, di guardare il
mondo con stupore e meraviglia. Dentro a questa condizione il tempo non
assume più nessuna importanza e il viaggio della Finta diventa la
metafora di un cammino iniziatico verso quel Nuovo Mondo che è dentro
di noi, oltre le tempeste dell’anima, magari nell’espressione scema ma
sincera, dei nostri clown marinai, protagonisti loro malgrado, di
un’avventura “contro-corrente”.
È
una storia di sconfitti, di ammutinati e renitenti alla leva, di
dimissionari dalle regole della società e di disertori della legge e
dell’ordine, quella che si narra a bordo della Finta. È la vera storia,
sconosciuta e invisibile, di quello che è davvero avvenuto alla flotta
di Cristoforo Colombo e che i diari di navigazione non dicono. È quella
parte di verità dentro di noi che ci dice che smarrirsi è l’unico posto
dove vale la pena di andare, magari per poi ritrovarsi, un po’
cambiati, invecchiati, come il Rhum, nella stiva della Finta.
una storia di sconfitti, di ammutinati e renitenti alla leva, di
dimissionari dalle regole della società e di disertori della legge e
dell’ordine, quella che si narra a bordo della Finta. È la vera storia,
sconosciuta e invisibile, di quello che è davvero avvenuto alla flotta
di Cristoforo Colombo e che i diari di navigazione non dicono. È quella
parte di verità dentro di noi che ci dice che smarrirsi è l’unico posto
dove vale la pena di andare, magari per poi ritrovarsi, un po’
cambiati, invecchiati, come il Rhum, nella stiva della Finta.
E se per 'smarrirsi” si deve per forza
andare “contro corrente” diventare irregolari e perdenti, stare dalla
parte sbagliata, occorre affinare il sistema di navigazione e
prepararsi ad affrontare il mare aperto.
andare “contro corrente” diventare irregolari e perdenti, stare dalla
parte sbagliata, occorre affinare il sistema di navigazione e
prepararsi ad affrontare il mare aperto.
Ognuno di noi è nell’Oceano.
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...è da tanto che non vedo il diretteur, cmq, appena lo...
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Maledetta sua tecnologia, le avrà cancellate. Tu...
Inviato da: EMANUELE
il 11/03/2009 alle 19:09
Putzu resiste stoicamente rassegnato ormai
nel più...
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il 09/03/2009 alle 21:12
Ma Putzu c'è ancora? E le mie foto nella sua scheda...
Inviato da: Filottete3
il 05/03/2009 alle 22:45
...oddio, detta così a bruciapelo sembrerebbe un invito...
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