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Dalla met del 2012 tre importanti sviluppi hanno contribuito a migliorare le prospettive a medio termine per l’Unione Monetaria Europea, in particolare per i paesi periferici. Primo, sono stati risolti tre problemi dell’architettura finanziaria dell’UME: dal 2014 in poi il settore bancario dell’Unione sar supervisionato dalla BCE (Toronto: - ) , e non dalle banche nazionali esistenti, la BCE è diventata il prestatore di ultima istanza dei governi ed è stato attivato il Meccanismo europeo di stabilit (un fondo di salvataggio per i governi che implica la condivisione dell’onere del debito pubblico in periodi di crisi). Secondo, la Troika rappresentata da Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea è meno rigida e non reagisce più con nuove misure di austerity quando un paese che aderisce al programma manca l’obiettivo del deficit. È un fattore molto importante poiché ogni tentativo di migliorare il rapporto tra debito e Pil tagliando le spese e aumentando le imposte ha provocato un’ulteriore contrazione del prodotto interno lordo, facendo salire ulteriormente il rapporto tra debito e Pil. Terzo, sono state attuate riforme strutturali in diversi paesi dell’UME. Di (KSE: - ) conseguenza, il costo unitario del lavoro ha iniziato a scendere, soprattutto in Irlanda, ma anche in Spagna, Portogallo e Grecia.
Tutti questi fattori, insieme al fattore positivo della domanda dall’estero, hanno determinato un deciso miglioramento delle partite correnti per le economie più in difficolt , non solo per il calo delle importazioni ma soprattutto per una ripresa delle esportazioni. Eppure i paesi periferici dell’UME dovranno affrontare ancora gli ostacoli della stretta fiscale. Inoltre, lo stress del sistema finanziario è diminuito molto grazie a diversi provvedimenti. Sembra che gli spread sui titoli di stato abbiano incominciato a restringersi. Di per sé è un fattore positivo poiché migliora le prospettive di sostenibilit del debito. In base alle nostre stime, il debito nella maggior parte dei paesi periferici dell’UME è sostenibile, forse ad eccezione della Grecia, a meno che i rendimenti non riprendano a salire. Inoltre la corsa agli sportelli bancari si è interrotta, ad eccezione della Grecia dove ha solo rallentato. Infine, i saldi Target (NYSE: - ) 2 hanno cominciato a restringersi per la maggior parte delle economie a dimostrazione che i flussi di capitale internazionali hanno iniziato a riconfluire verso i paesi periferici dell’Unione. Ciò è confermato dai titoli di stato spagnoli e portoghesi che hanno attirato una domanda robusta da parte degli investitori non locali. Eppure persiste il rischio che la volont politica di introdurre le riforme rallenti, e di conseguenza i mercati finanziari inizieranno a mettere nuovamente in dubbio la longevit dei risultati del secondo semestre 2012.
, Tre paesi si distinguono in particolare: Italia, Francia e Spagna. In Italia, Pier Luigi Bersani non è stato in grado di conquistare il controllo del Senato, pertanto appare improbabile che si riesca a costituire un governo stabile. La Francia continua a perdere competitivit su scala internazionale nell’ambito dell’UME a causa della mancanza della volont politica di introdurre riforme strutturali, e deve affrontare la fuoriuscita di capitali. In Spagna l’attuale premier Rajoy è accusato di essere coinvolto in un piano di finanziamento illegale ai partiti e ciò potrebbe ostacolare l’introduzione di riforme fiscali e strutturali.
Se da una parte tutti gli sforzi fatti nel 2012 per evitare il tracollo dell’Unione Monetaria Europea ci spingono a credere che alla fine del processo l’UME sar più ristretta e più competitiva, d’altra parte non siamo ancora fuori dalla crisi. Monitoreremo da vicino i prossimi sviluppi politici.
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