Hoppipolla

Prime impressioni sul nuovo cd


Ho ascoltato sulla streaming gratuto il nuovo attesissimo album dei Sigur Ros Með suð í eyrum við spilum endalaust (che sta per “Con un ronzio nelle orecchie suoniamo all’infinito” in uscita il 20 giugno su Emi Records. Il quinto album della band islandese è senza dubbio il loro lavoro più immediato e meno freddo ma anche e forse proprio per questo, secondo noi, il loro apice sonoro.Il disco-prodotto dalla band e dal rinomato produttore Flood, registrato a New York City (ai Sear Sound Studios), a Londra (agli Assault and Battery Studios ed Abbey Road), a Reykjavik (ad Alafoss, lo studio della band, come anche in una chiesa di Reykjavik) e all’ Havana, a Cuba.  Al contrario dell’ultima pubblicazione dei Sigur Rós – l’acclamato film Heima, la cronaca del loro tour gratuito in Islanda – che ha portato la band in patria, la loro nuova creazione, Con Un Ronzio…, è il primo album nella loro carriera ad essere stato fatto fuori dall’Islanda.  E’ anche il primo album in cui il cantante Jon “Jonsi” Thor Birgisson canta in inglese in un pezzo (il resto è cantato in islandese).  Ispirato dalla libertà delle esibizioni acustiche filmate durante Heima, i Sigur Rós hanno deciso di adottare un approccio più libero nella scrittura e creazione del loro brillante quinto album.  Il materiale per l’album è stato scritto, registrato e mixato interamente nel 2008 e viene pubblicato appena un mese dopo il suo completamento. L’album riflette la perfetta imperfezione delle riprese dal vivo, il suono delle dita sulle corde della chitarra, le note sbagliate, e una forte presenza in primo piano, mai sentita nelle precedenti registrazioni dei Sigur Rós, che si muove dal riverbero indotto della chitarra a qualcosa di molto più fragile e coinvolgente. Contiene anche la musica più gioiosa che la band abbia mai registrato.La prima canzone ‘Gobbledigook’ dà il la a Con Un Ronzio… con le sue chitarre acustiche alternate, la voce forte, i cambi di ritmo delle percussioni, mentre ‘Inni mer syngur vitleysingur’ (‘dentro di me canta la follia’) brilla come una delle canzoni più antemiche che i Sigur Rós abbiano mai scritto.  ‘Festival’ è epica nella sua euforia e nel suo scopo, ‘Illgresi’ (‘erbaccia’) vede una delle interpretazioni vocali melodiche più raffinate di Jonsi solo su una chitarra acustica, e ‘Ára bátur’ (‘barca rumorosa’) è la più grande singola impresa musicale nella carriera della band, visto che è stata registrata in un’unica ripresa con la London Sinfonietta e il London Oratory Boy’s Choir, con un totale di 90 persone che suonavano contemporanemante.  La band si è anche avvalsa del talento delle loro amiche Amina, il quartetto d’archi, così come di cinque fiati su certi brani, oltre all’introduzione, per la prima volta in questo album, del mellotron nel processo di composizione e registrazione, in particolare in una delle canzoni più tenere e belle del disco, ‘Fljótavík’.I Sigur Rós faranno del concerti in tutto il mondo durante l’estate e l’autunno, e saranno in Italia a luglio con tre date : l’11 a Firenze, Giardino Di Boboli; 12 Roma,  Cavea Auditorium e il 13 a Milano,  Arena Civica   Questa la tracklist di Með suð í eyrum við spilum endalaust 1.  Gobbledigook 2.  Inní mér syngur vitleysingur 3.  Góðan daginn 4.  Við spilum endalaust 5.  Festival 6.  Með suð í eyrum 7.  Ára bátur 8.  Illgresi 9.  Fljótavík 10.  Straumnes 11.  All alright