La cometa ISON, già denominata la cometa più bella del nostro secolo, è sempre più vicina a Marte, sorvolerà il Pianeta Rosso, il 1° ottobre per poi dirigersi verso il Sole. Nel suo cammino verso il Sole sta per incontrare il primo importante ostacolo, in altre parole la “linea del gelo”. Si tratta di una linea immaginaria oltre la quale le radiazioni emesse dal Sole cominciano ad aumentare la propria incisività, in grado dunque di fondere con maggior facilità il ghiaccio della Cometa. Questa linea immaginaria sarà valicata il 1° Ottobre, anche se il vero pericolo è rappresentato dall’incontro ravvicinato col Sole il 28 Novembre. Il passaggio ravvicinato con Marte, momento in cui sarà possibile, per gli astronomi, avere maggiori informazioni concernenti il nucleo della Cometa, in modo da avere idee più chiare concernenti la sua resistenza. Stando a quanto riferito dall’astrofisico Karl Battams dell’US Naval Research Laboratory, sussiste un 50% di possibilità che la Cometa resista all’incontro col Sole il 28 novembre 2013. Se realmente dovesse resistere al bombardamento di radiazioni solari, assisteremo allo spettacolo più emozionante degli ultimi decenni regalato proprio dalla lunghissima scia luminosa (oltre centomila km) della Cometa. Nonostante la notevole distanza fra l’ISON e la Terra, la Cometa è già visibile dal nostro emisfero all’alba, solo però tramite l’uso di un telescopio. Il tragitto della cometa non può essere calcolato con precisione e gli astronomi hanno detto che ci sono buone probabilità che la cometa riesca a fare tutto il perielio del sole, per sbucare davanti ai nostri occhi proprio durante le feste di Natale.Certo sarebbe un Natale veramente storico con una cometa in cielo...
Crediti: NASA, ESA, J.-Y. Li (Planetary Science Institute), e Hubble Comet ISON Imaging Science Team Questa immagine è stata scatta lo scorso 10 aprile, quando la cometa si trovava a circa 621 milioni di chilometri dal Sole (quasi in prossimità di Giove). Questi oggetti tendono ad attivarsi mentre si avvicinano al Sole, quando questo scioglie ed evapora il ghiaccio e i gas che compongono l’involucro. ISON è già da tempo attiva, nonostante si trovi ancora abbastanza lontana dal Sole: la sua coda è già molto luminosa, grazie alle particelle di polvere che riflettono al luce solare.