Ricordi e tanto mare

LA FESTA DEI LAVORATORI


Domani sarà, ancora una volta, il primo maggio: La festa dei lavoratori. Tutto ebbe origine a Chicago, alla fabbrica McCormick, che costruiva mietitrici, dove i lavoratori scioperarono il 1 maggio 1886, guidati da un gruppo di sindacalisti e anarchici a causa della mancata applicazione della legge dell’Illinois sulle 8 ore lavorative. E che furono accusati delle morti avvenute durante i disordini di 3 giorni dopo, il 4 maggio e furono processati e impiccati a Chicago nel dicembre 1887, e poi totalmente riabilitati nel 1893 perché le accuse erano state costruite ad arte contro di loro, solo perché sindacalisti. Si festeggia quindi partendo da gente che è morta. Morta per combattere lo sfruttamento, le condizioni disumane di lavoro. Pensando all’Italia, la memoria va subito al 1 maggio 1947: Il primo maggio di Portella della ginestra. 1 maggio una festa che spesso è stata per tanto tempo vittima d’inutili strumentalizzazioni, ristretta nel recinto delle diverse appartenenze, schiacciata sotto il peso di una vuota e insipiente retorica. Certo molte cose sono cambiate rispetto al significato originario: l’orario di lavoro e i diritti essenziali e irrinunciabili dei lavoratori hanno avuto pieno riconoscimento ma negli ultimi anni questo percorso ha subito prima una brusca frenata e oggi con la precarietà e i dati Istat: Tasso di disoccupazione di marzo è al 12,7% in leggero calo mentre quello giovanile è stabile al 42,7%...per non parlare dei molti lavoratori a rischio di perdere il lavoro… Oggi ha ancora senso una festa dei lavoratori?