Ricordi e tanto mare

Oggi, 2 giugno 2014, si celebra la Festa della Repubblica.


In questa data si ricorda il referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946 con il quale gli italiani furono chiamati a scegliere la futura forma di governo, nel ballottaggio monarchico-repubblicano. La Monarchia ricevette 10.719.284 preferenze; con 12.717.923 voti a favore era nata la                                   Repubblica Italiana! La Festa della Repubblica è l’occasione per rivisitare i simboli della nostra Patria. Lo stemma della Repubblica, ad esempio, è formato da tre elementi: la stella, la ruota dentata, un ramo di ulivo a sinistra e uno di quercia a destra.La stella è da sempre uno degli emblemi d’Italia, già nell’iconografia del Rinascimento. Il simbolo della stella indica tra l’altro l’appartenenza alle Forze Armate del nostro Paese. La ruota dentata d’acciaio è il simbolo dell’attività lavorativa e traduce il primo articolo della Carta Costituzionale: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Arriviamo ai ramoscelli, ai quali raramente si presta attenzione. Sono due differenti presenze arboree nostrane. Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione, sia interna che internazionale, mentre la quercia incarna la forza e la dignità del popolo italiano. Del Tricolore, bisogna ricordare che, come bandiera nazionale, nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, nell’ambito della Repubblica Cispadana. La foggia a tre fasce verticali si ispira al modello repubblicano francese del 1790. Proprio i vessilli dei reggimenti della Legione Lombarda che affiancavano le truppe napoleoniche presentavano i colori bianco, rosso e verde, di forte radice regionale: il bianco e il rosso, sono nello stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verde era il colore delle uniformi della Guardia civica milanese. Sotto il Regno d’Italia si aggiunse in campo bianco lo stemma della corona reale. Lo stemma, ma questa volta della Repubblica, campeggia invece nel vessillo ideato per il Presidente della Repubblica.