Ricordi e tanto mare

22 settembre 1864: l'ultimo giorno di Torino Capitale d'italia.


Il 22 settembre 1864 fu una data dolorosamente significativa per il popolo piemontese: attraverso l’incredibile impiego di battaglioni e reggimenti di fanteria e cavalleria, con una sanguinosa repressione che fece un centinaio di vittime, il neonato Stato italiano stroncò le proteste dei Torinesi di fronte alla clausola della “Convenzione di settembre” che stabiliva il trasferimento della capitale a Firenze. I giochi politico-diplomatici dei “Palazzi” (a cui non erano estranei i maneggi delle consorterie tosco-emiliane) imposero, come al solito dall’alto, alla città subalpina, tradita e declassata, una collocazione periferica che ne garantisse la maggior lontananza possibile dai nuovi centri del potere.I Torinesi, che già sapevano che la città sabauda non sarebbe rimasta (o meglio non sarebbe dovuta rimanere) capitale, scesero in piazza a manifestare contro la città toscana, non per diretta avversità, ma rivendicando il primato morale dell’Urbe, come giustamente si addice ad un Paese con un forte senso storico e religioso
Scontri in Piazza San Carlo la sera del 22 settembre 1864 (litografia di Giacomelli, Archivio storico della Citta di Torino)