BUFFON: "CHE JUVE CON DIEGO E MELO"
«Tocca agli altri stringere i denti. Abbiamo sofferto tre anni fa e adesso... Noi compriamo, con oculatezza. La politica della Juve ha funzionato».MARINA DI MASSA, 15 luglio - «Queste fiches sono nerazzurre, non le voglio, tenetevele, anzi diamole già in beneficenza...» Scherza, ma mica poi tanto Gigi Buffon: è il padrone di casa, veste i panni del cerimoniere per la serata del Texas hold’em che Pokerstars e la onlus Sos Villaggi dei bambini hanno organizzato nel suo bagno versiliano. Al suo invito rispondono in massa gli appassionati e i campioni del poker sportivo, ma non solo: al tavolo Chiellini (in coppia con Panariello), poi Brosio e il comico di Zelig, Franco Neri, ma anche la sua nuova ombra il personal trainer Alessandro Nista. E sullo sfondo i sorrisi dei bambini che cercano ( sosvillaggio. it) chi adotti a distanza progetti come quello di aiutare 120 famiglie di Rosario, in Argentina, ad evitare l’abbandono dei loro piccoli; e sostenere il progetto per i bimbi di San Domenica, vicino l’Aquila. Alla fine l’assegnone lo consegna proprio Gigi: pare il signor Bonaventura, con quell’assegno. Ma l’avventura buona che comincia è quella della nuova Juve da vittoria. «Queste cose mi rendono davvero orgoglioso», attacca Gigi. Orgoglio anche di appartenere. «L’entusiasmo che avvolge la Juve vi colpisce? A me mica tanto: sono belli i nostri tifosi, sì belli. Perché quelle scene sono le stesse del 2006: eravamo a Pinzolo e c’era la B... Quando c’è la Juve è così. E quando c’è di mezzo la Juve, si chiede la vittoria: l’hanno fatto quando siamo risaliti, figurati ora che abbiamo centrato tre colpi di nome altisonante come Diego, Meloe Cannavaro... E di costo, diciamo, importante: di meglio non si poteva fare e nessuno ha fatto meglio, anche se so che si parla di Grosso. C’è da stare tranquilli per presente e futuro: noi vecchi abbiamo subito la concreta opportunità di giocare per i traguardi tipici della nostra Juve, le vittorie». UTILE NEDVED - Parola che va di moda, dopo la provocazione degli zeru tituli: divario. Dall’Inter, of course. «Non mi piace parlarne ora. Maglia acciaio, chili e centimetri ci sono per mettersi alla pari con l’Inter. Poi non hanno Nedved... Beh, ad essere sinceri io pensavo che un altro anno l’avrebbe giocato, Pavel: nello staff sarebbe utile». C’era stato il Manchester City. «La Juve chiedeva una cifra spropositata, evidentemente, gli arabi si sono spaventati. Poi ci sono io: se sei un giocatore di un certo lignaggio, non lasci la Juve per un cantiere come quello del City. Voglio giocare 15-16 anni con la maglia bianconera. E la mia famiglia si trova benissimo a Torino», dice mentre tra i pokeristi benefici arriva Alena Seredova. SOLDI SPESI BENE - L’orizzonte è il ritorno al lavoro dopo la Conf Cup. «Quella sconfitta, magari, sarà manna: in Italia tutte quelle catastrofi di cui s’è parlato non ci sono. E’ andato via Kaká, ma Diego ha le potenzialità per fare come e più di lui: l’ho visto in Bundesliga e Uefa, è un grande colpo: sono soldi spesi bene ».Fonte: Tuttosport.com