Hurrà Juventus

CACERES VICINO ALLA JUVE!


ARRIVA IL PRIMO SI DAL BARCA PER CACERES
Secco può averlo in prestito, ma tenta ancora di inserire Poulsen in uno scambioTORINO, 18 luglio - «Dieci giorni e Martin Caceres sarà un giocatore della Juve». L’ottimismo di Daniel Fonseca, agente del difensore uruguaiano, non vacilla, anzi si arrichisce (come vedremo) di particolari a supporto di una tesi già in partenza più che possi­bilista. E anche in casa Juve ammettono che sì: «L’uruguaiano è un obiettivo, il prin­cipale per la difesa». Tutto a posto, dun­que? Non ancora, perché la trattativa pog­gia su fondamenta solide, ma i lavori di edificazione sono ancora in corso. Curiosa­mente, in base ai commenti dei diretti in­teressati, più per volere della Juve, che a causa dei paletti messi dal Barcellona. Ma ricapitoliamo quanto sta avvenendo. AI MARGINI - Caceres è arrivato a Barcel­lona il 4 giugno dello scorso anno in cam­bio della robusta cifra di 16,5 milioni di euro versata da Joan Laporta nelle casse del Villarreal. Un investimento notevole, infatti la dirigenza blaugrana decise di blindare il giocatore con una clausola re­scissoria di 50 milioni. Non pochi. Sem­brava l’inizio di un idillio, invece l’erede di Paolo Montero (come Caceres viene defi­nito da molti addetti ai lavori) e Pep Guar­diola non si sono mai “presi”. Un bel pro­blema per l’uruguaiano, visto che il suo di­retto superiore ha messo insieme un filot­to storico: Coppa del Re, Liga e Cham­pions. E’ inutile sottolineare alla luce di questi risultati chi, tra i due, abbia in que­sto momento il coltello dalla parte del ma­nico. Infatti Fonseca ammette: «Restando a Barcellona, Martin correrebbe il rischio di vivere un’altra stagioni ai margini. Que­sto lo sa anche Guardiola, che non ha nes­sun interesse a tenersi in casa un giocato­re pagato carissimo, ma utilizzato con il contagocce. Caceres raggiungerà il ritiro del Barcellona fra tre giorni, ma conta di rimanervi poco, lui vuole la Juve». QUALE FORMULA - In effetti si tratta di trovare la giusta formula per concretizza­re un trasferimento che fin d’ora trova tut­ti concordi. Fonseca abbozza: «Il Barcello­na ha speso 16,5 milioni un anno fa e ore ne chiede 15. La Juve vorrebbe acquista­re l’intero cartellino, ma inserendo Poul­sen come contropartita e, ovviamente, trattando il prezzo. Il danese però non con­vince i catalani. Un rebus, ma medierò io tra le parti». La mediazione di Fonseca può effettivamente portare a un trasferimen­to in prestito con diritto di riscatto a favo­re della Juve, ipotesi che sembra non di­spiacere al Barcellona. In effetti i dirigen­ti bianconeri sono consapevoli di poter chiudere l’operazione con gli stessi termi­ni utilizzati in passato per Guglielmo Stendardoe Dario Knezevic, ma non vo­gliono farlo prima di avere trovato una si­stemazione a Poulsen, in Catalonia piut­tosto che in qualsiasi altro angolo d’Euro­pa. Soprattutto, visto che nell’uruguaiano credono, vorrebbero assicurarsi subito la totale proprietà del suo cartellino. Per far­lo, però, servono proprio i 7-8 milioni lega­ti alla cessione di Poulsen. Quindi Blanc e Secco ritardano la definizione dell’affare Caceres, sperando di convincere Laporta a trovare spazio per il danese triste, oppure di convincere quest’ultimo ad accettare una delle proposte (non molte in verità) arrivate dalla Germania e dall’Inghilterra. BRACCIO DI FERRO - La tattica dei di­rigenti juventini è ispirata da una diffi­denza di fondo nei confronti di Jan Bonne­sen, avvocato danese che cura gli interes­si di Poulsen. Il timore infatti è di offire a quello che attualmente viene considerato un “avversario” ulteriori argomenti. In breve: Bonnesen sa che la Juve conta di pagare Caceres con il ricavato della cessio­ne del suo assistito e, quindi, potrebbe al­zare la posta se in corso Galileo Ferraris sbaglieranno una sola mossa, tipo annun­ciare Caceres prima di avere venduto Poulsen. Ovvero chiedere sontuose buo­nuscite. Una partita a scacchi che tiene bloccata la pedina Caceres, ma Fonseca ri­badisce che entro 10 giorni l’operazione si farà: «Ferrara a differenza di Guardiola stravede per lui».Fonte: Tuttosport.com