Hurrà Juventus

IL CAPITANO E' PRONTO!


DEL PIERO: "JUVE, SCRIVEREMO LA STORIA"
L'attaccante ha rinnovato fino al 2011: «Siamo fra i più grandi d'Europa».PINZOLO, 18 luglio - «Pur di accordarmi ho lasciato qualcosa per strada, ma sono felice perché non volevo che questo rinnovo si trasformas­se in una telenovela». Alex Del Piero misura le parole, quasi le centellina. Perché per lui è un giorno di festa: fino al 2011 andrà in campo con questa maglia, alla fine saranno diciassette anni bianconeri, il tutto uffiacializzato in un venerdì 17, alla faccia della scaramanzia. Le definizioni, in questi casi, si sprecano con una certa ripetitività: storia, leggen­da, bandiera. Che tutte e tre ci pos­sano stare, lo di­mostra la sala: al­la sinistra di Alex, l'amministratore delegato, Jean Claude Blanc, alla destra, il ds, Ales­sio Secco, in pri­ma fila, davanti a lui, elegante­mente vestito di blu e senza una goccia di sudore nonostante l'asfissiante umidità, il «padrone», John Elkann. È arrivato di buon mattino, Elkann. Intorno alle 8 l'elicottero bianco e blu ha comin­ciato a volteggiare nel cielo della Val Rendena; alle 8,30 è atterrato nel piccolissimo eliporto a meno di un chilometro dal campo in cui la Juventus si sta preparando.L'ORGOGLIO - Esprime la sua sod­disfazione con la stessa delicatez­za con la quale in campo tocca il pallone: «Questo accordo è moti­vo di grande soddisfazione. Con la Juve ho costruito tutta la mia carriera ad alto livello. La socie­tà è sempre animata dalla voglia di migliorarsi e questa idea si sposa perfettamente con il mio modo d'essere. In questa squadra che è la più grande d'Italia e una tra le più grandi d'Europa, voglio scrivere ancora pagine felici» . Continua: «Il rinnovo me lo augu­ravo e me lo aspettavo. Conosco bene le volontà della Juve, il suo desiderio di primeggiare. Avevo fiducia nel club ed ero sicuro che ci sarebbero stati meno intoppi dell'altra volta. La trattativa è sta­ta rapida perché il pensiero del club coincideva con il mio. C'è stata unità di intenti e non c'è sta­to bisogno di impuntarsi». Fonte: Corrieredellosport.it