Hyveta's Cronicle

Dal Diario di Yora Rakim


Giorno 4 - Gibbosa crescenteLa Terra del Fuoco...Morroc- 2° giorno di viaggio.Parte IIDa quando mi ero ripresa non mi ero più addormentata. Guardavo fuori dalla piccola finestra della carrozza quella enorme distesa di sabbia rossa...Non si vedeva altro. Il sole cocente stava per tramontare e le due ore di viaggio che ci distanziavano da Morroc erano passate quindi, la previsione di Yoahn era errata. Per arrivare a Morroc ci voleva molto di più. Sospirai un pò amareggiata e il saggio, capendo quello che stavo pensando disse:<<Yora fidati di me. Non manca molto all'arrivo.> Mi voltai per guardarlo ma la mia espressione di sconforto non cambiò nel sentire quelle parole.<I tuoi occhi sono rimasti troppo tempo fissi sul deserto rosso  e si sono stancati, non riuscirai a vedere niente.> Sbuffai. <Non essere impaziente nessuno ti corre dietro...> fece una piccola pausa e aggiunse <per il momento.>Sta volta sorrisi anche se, non c'era niente di divertente in quello che aveva appena detto. Dovevo essere preoccupata per la reazione di Azuky quando arrivato a palazzo non vi avrebbe trovata. Un senso di paura m'invase pensando a mio padre. Era lui la mia unica preoccupazione. Non aveva neanche voluto che lo salutassi prima di partire, delle volte non lo capivo proprio, mi sembrava un perfetto estraneo. Portai di nuovo lo sguardo sulla distesa di sabbia rossa ed ero troppo presa dai miei pensieri per vederla veramente. Era stata una scelta saggia abbandonare la mia terra natia e mettere in pericolo mio padre solo perchè, non volevo adempiere ai miei compiti da figlia del re???? Dovevo sottostare al destino che era già stato scritto? Forse si. Forse era quello che dovevo fare. Non potevo essere la ribelle di turno. Forse sarei dovuta tornare indietro...forse....I miei pensieri vennero interrotti dalla voce divertita di Yoahn...<E' stata tutto questo tempo a guardare fuori e a romperci con le sue lamentele e adesso che siamo vicini alle mura neanche se nè accorta perchè è persa in chissà quali pensieri> Sentii la risata del saggio unita a quella di Yakim. Non dissi nulla. Vedendo le mura della città di Morroc rimasi estasiata. Erano alte, molto alte e rosse come tutto il resto del deserto a causa sicuramente di qualche tempesta di sabbia che le aveva colorate. Il rosso si andava a sfumare con qualche piccola scia di giallo e di marrone.E il sole che tramontava giocava molto con i colori dandogli un aspetto magico... Sia se si guardava a destra sia se si guardava a sinistra non si vedeva la fine delle grandi mura. Davanti a noi si scorgeva il  portone di legno d'entrata. Di sicuro non era l'unica.  Man a mano che ci avvicinavamo notavo che non era chiuso.Da una parte e dall'altra c'erano due persone che dovevano essere le guardie di Morroc. Erano scuri di carnagione e portavano la barba lunga nera, entrambi in testa portavano un turbante bianco. Erano alti e muscolosi e quando fummo abbastanza vicini una delle due si avvicinò a noi e rimasi sorpresa di vedere che aveva gli occhi chiarissimi. La carrozza ora era ferma evidentemente la guardia sulla destra, quella che non si era mossa aveva fatto cenno di fermarsi invece l'altra, si era avvicinata e ci stava parlando in una lingua che non conoscevo mentre il vecchio Yoahn si perchè rispondeva sicuro. La guardia, dopo qualche minuto si allontanò e con una mano battè piano sul fianco del cavallo e quello riparti entrando nella città.Mi girai dalla parte del saggio e gli chiesi:<<Cosa vi siete detti??>><<Niente d'interessante. La solita prassi. Voleva sapere da dove venivamo e ci ha hem...mi ha illuminato ricordandomi le leggi del posto. Mi ha anche detto che se siamo venuti qui per portare guai verremo puniti secondo le loro leggi.>>Feci spallucce e dissi <<Bhe non siamo portatori di guai>>La carrozza si fermò di nuovo ma, questa volta davanti a una locanda. Sull'insegna di legno c'era scritto il nome nella lingua sconosciuta. Yoahn aveva notato cosa stavo guardando e rispose al mio quesito silenzioso.<<Si chiama la Locanda del Sol Proibito.>>Mi guardai un pò intorno per osservare il posto. La gente ci guardava in modo curioso e non potevo biasimarli. Loro rispetto a noi erano scurissimi e anche la mia pelle, che aveva un colore dorato vicino a loro sminuiva sembrando completamente bianca. Le case di Morroc non erano molto alte ed erano fatte con dei mattoni gialli e marroni. La combinazione di quei colori era dovuta al fatto che, probabilmente un tempo erano marroni e poi si erano schiariti col passare delle Lune.   A Morroc, c'erano molte stradine e due starde principali una che andava da sud verso nord e l'altra andava da est verso ovest e s'incrociavano formando un incrocio,  le uscite o le entrate qual si voglia erano 4. Una da dove eravamo venuti...da sud e le altre tre si trovavano rispettivamente a nord, est ed ovest.Diedi un'ultima occhiata alla città e poi entrai nella locanda pensando che ci sarebbe stato tempo per le visite.L'entrata della locanda era piccola e accogliente. Poco lontano da me c'erano i nostri bauli e il saggio che parlava con una ragazza del posto. Dopo un pò questa lo salutò, lui diede istruzioni a Yakim che venne subito da me a riportamerle.<Yora, Yohan ha detto che noi due abbiamo le nostre stanze.> Mi porse una chiave <Questa è la tua.  Sono vicine. Vieni, ti faccio vedere>. Yakim girò a destra e sali una scala a chiocciola stretta di color avorio. Arivammo subito al nostro piano perchè, c'era solo quello. I pavimenti, erano di marmo bianco lucido ma, si vedevano dei granelli si sabbia rossa che brillavano sotto la luce ormai debole del sole che entrava dalle grandi finestre. Non c'era un filo d'aria. Sui muri del corridoio c'erano disegni astratti particolari. Arivammo alle nostre porte e Yakim disse:<Questa è la tua.> indicò la prima <E questa è la mia> sorrise entusiasta.<Sono contenta di essere partita. Mi piace questo posto.>Sorrisi a mia volta. <Si Yakim concordo con te. Anche a me piace molto qui.> Aprii la porta della mia camera e prima di chiudere la porta sentii Yakim che mi diceva:<Se vogliamo mangiare possiamo andare quando ci pare...><Ok.> chiusi la porta pensando che la prima cosa che avrei fatto erano una bella doccia. Cercai il mio baule e lo trovai ai piedi di un grande letto a baldacchino che si trovava vicino alla finestra tutta aperta che dava su un balcone da dove si poteva vedere tutta la città. Era davvero meraviglioso. Uscii in terrazza e mi poggiai al parapetto. Tutto intorno era silenzioso... metteva quasi paura. Ora che mi trovavo qui, volevo conoscere tutto su Morroc. Ogni suo segreto. Ogni sua magia...Volevo conoscere la Morroc di giorno ma soprattutto la Morroc di notte...dove si narrava nei vecchi libri di storia che era luogo d'incotro, di passione, di divertimento, di giochi, di  pericolo, d' intrighi e tradimenti.  L'avrei studiata in ogni suo piccolo dettaglio...e, mentra fantasticavo su quello che avrei potuto vedere o affrontare mi diressi verso il bagno per farmi un bagno...Y.R.