Creato da rachiel_yora il 13/12/2008

Hyveta's Cronicle

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« L'IncontroDal diario di Yora Rakim »

L'incontro parte 2

Post n°12 pubblicato il 20 Dicembre 2008 da rachiel_yora
 

YORA RAKIM

Yoahn continuava a parlare con la guardia. Mi scocciava non capirli cosi un pò aspra chiesi al saggio:

 
<Mi può dire cosa vi sate dicendo???>
 
Yoahn mi guardò con aria di rimprovero ma, quando mi rispose la sua voce era gentile.
 
<Mi ha chiesto se sono in grado di curarlo e gli ho detto di si ma,> fece un piccola pausa poi aggiunse preoccupato <ma dobbiamo sbrigarci. La ferita è profonda e sta perdendo molto sangue. Tu Yora dovrai aiutarmi se vogliamo che questo ragazzo non ci abbandoni prima del tempo...> Annuii e chiesi <Cosa devo fare???> Yoahn camminava senza guardarmi <prima devi preparare una mistura di erbe che spalmerai sulla ferita e poi, dovrai preparare un infuso per non fargli sentire il dolore.> Mentre il saggio m'impartiva gli ordini eravano arrivati nella stanza dove ci attendeva il medico del posto. Era alto e scuro, era vestito con una tunica bianca e portava il turbante.Un tipo abbanza comune. Yoahn mi disse che si chiamava Alì Rachid e che esercitava la sua professione a Morroc da 15 calendari. In quel momento però, non m'interessava sapere il nome del medico o da quanto esercitava per me adesso era più importante sapere dove potevo trovare il necessario per curare quel poveretto che si stava per svegliare cosi, impaziente dissi a Yoahn:
 
<Fatti dire dove posso trovare le erbe per l'infuso e la mistura.> subito il saggio tradusse la mia domanda ad Ali e lui, m'indico un armadio che si trovava alla destra del letto dove era adagiato il corpo del ragazzo. Senza aspettare altro lo aprii e ne tirai fuori i vari vasetti con le erbe che mi servivano, li posaii sul tavolo e iniziai prima a preparare l'infuso per non fargli sentire dolore. Preparai il tutto in poco tempo utilizzando le erbe e i medicinali che trovai nell'armadio. Somministrai l'infuso e attesi istruzioni.
Yoahn il saggio cominciò a recitare una litania e dalle sue mani ne scaturi una luce. Capii che stava utilizzando la magia bianca aiutandosi con le erbe per ripristinare l'energia del ragazzo. Questo tipo di magia richiedeva molta forza e molta concentrazione purtroppo il fisico di Yoahn non era più quello di una volta. Ne usci stanco e provato. Ali lo sostenne accompagnandolo su un altro letto. Io sapevo quello che dovevo fare. Presi delle bende e una ciotola d'acqua calda e iniziai a pulire la ferita del ragazzo dalla sabbia e dal sangue rappreso. Una volta pulita iniziai a spalmare con cura la mistura.
 
RACHIEL FREEKS 
 
Erano sguardi di apprensione.
Non conoscevo nessuna delle persone nella stanza, e fino a prova contraria neanche loro conoscevano me, eppure mi guardavano con tale compassione da mettermi a disagio.
Ero dolorante.
La spalla e parte dell' addome erano fasciati con cura, dovevo trovarmi sicuramente in un reparto medico di qualche città, forse proprio Morroc.
Un vecchio dallo sguardo stanco, un uomo dalla carnagione scura e una ragazza all'incirca della mia età occupavano la stanza: che strana combinazione.
< Come và ragazzo ?>
Il silenzio venne rotto dal vecchio, che continuava a guardarmi come fossi un suo familiare in pericolo.
< Bene...Credo >
Cominciai a tastarmi in vari punti, e notai che erano tutti doloranti.
< Puoi dirci cosa ti è successo? >
Questa volta era il tizio con la carnagione scura a parlare
< Beh...ecco...>
Cosa era successo? Non lo ricordai immediatamente, dovetti sforzarmi.
Perchè mi trovavo in quella stanza e che fine avevano fatto Harrol e i portantini...
Harrol...Harrol...
< Harrol > Fù l'unica cosa che riusciì a pronunciare.
Il nome del traditore.
Il vecchio, senza smettere di fissarmi con quel suo sguardo compassionevole, mi disse:
< Harrol è il nome di chi ti ha aggredito? >
Annuii, non volevo parlare, non ne avevo voglia.
Poi bussarono alla porta.
Senza attendere risposta, due uomini in uniforme entrarono nella stanza.
< Buonasera dottor Rachim >
< Buona sera > rispose l'uomo dalla carnagione scura.
Era un medico, probabilmente era stato lui a curarmi.
< Siamo I soldati semplici Mirat Nihat e Hashir Bedul, siamo venuti per interrogare la vittima >
<Interrogare? > Sbottò il vecchio
< Si è appena ripreso ed è ancora convalescente, temo proprio che dovrete aspettare domattina per porre le vostre domande > Continuò.
Le due guardie non sembravano aver capito, perchè invitarono il resto degli occupanti della stanza ad uscire.
< Lasciatemi stare > Disse la ragazza quando il soldato Nihat la prese sotto braccio
< Quando è stato il momento di curarlo avete chiesto il nostro aiuto, e ora ci mandate via?>
Così anche la ragazza aveva contribuito all'operazione.
< Forza Yora usciamo, evidentemente non siamo più graditi>
Alle parole del vecchio la ragazza si ricompose e uscì non dopo avermi guardato a lungo negli occhi.
Nella stanza rimase Rachid e le due guardie.
Fù il soldato Bedul a pormi le domande, parlando il linguaggio delle terre di Hyveta.
Mi chiese come mi chiamassi, Rachiel Freeks, Da dove venissi, Da Tahoma delle terre del nord e perchè fossi di passaggio tra queste terre...e fù proprio a questa domanda che il mio cuore perse il suo battito regolare.
Avevo perso il pacco da consegnare, o meglio quel figlio di un cane di Harrol me lo aveva rubato.
Risposi alle domande del soldato in modo approssimativo e frettoloso, non gli dissi del pacco, ne di Vhan e di Ike, per loro ero un viaggiatore in cerca di fortuna, che per caso aveva accettato un passaggio da quel trio di nani.
Bedul e Nihat si congedarono, non prima di avermi avvertito di non lasciare la città per almeno due giorni.
Poggiai la testa sul cuscino e cominciai a pensare alla mia prossima mossa.
Dovevo trovare Harrol e recuperare il pacco a tutti i costi, non solo per la promessa fatta ad Ike, ma anche perchè dalle sue raccomandazioni avevo intuito che sarebbe stato meglio che quel pacco non finisse in mani sbagliate.


 

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