iWill

La settimana belairiana 1-5 giugno


Affare a sorpresa Will ha cominciato a mangiarsi le unghie e a ingollare banane con tutta la buccia: che cosa lo preoccupa? Il fatto che tra due mesi deve sposarsi con Lisa (dunque, considerando che le nozze sono ormai fissate per maggio, vedi Sposi in analisi, ne deduciamo che la vicenda di oggi si svolge in marzo) e non ha un posto dove vivere, soldi con cui tirare avanti e un lavoro con speranza di carriera, come doverosamente gli ricordano nell’ordine Ashley, Carlton e Geoffrey. Eppure il Principe ha tante di quelle geniali intuizioni affaristiche, gli basterebbe soltanto un generoso finanziatore che possa dargli carta bianca all’avvio. Ad esempio zio Phil che ha appena vinto in Borsa e ora cerca un buon investitore? Bè, se vuole farsi preferire a Carlton, però, sarà meglio che non rispolveri l’archivio storico dei suoi progetti memorabili, dalle aspirine alla cacciatora al cercapersone che tossisce; metta da parte anche le parrucche alla Bob Marley, tutto ciò che deve fare è spacciare come opera di Carlton il suo progetto di investimento immobiliare. Ovviamente il tempo di farlo apprezzare, e poi la paternità dell’affare è giusto che venga fuori: stà a vedere che allo zio non interessa niente della sostanza del progetto, ma è il modo con cui viene organizzato graficamente e impaginato a renderlo vinente ai suoi occhi: sì, insomma, basta un grafico a torta invitante per convincerlo ad accettare a scatola chiusa di acquisire la proprietà del condominio Chalet Towers. Un’opera d’arte architettonica che non merita di essere trasformata in centro commerciale, diceva Jazz, che allo Chalet oltretutto ci abita (e c’era anche lui al fianco dell’amico a presentare la proposta di investimento in toni reggae): concediamolo, a patto però che la si paragoni a una di quelle insulae della periferia dell’antica Roma. Benvenuti nel palazzo dell’Amicone (ma ci abita con Joanne?), un rudere si è preso, zio Phil, con le porte che si scardinano semplicemente poggiandovi la mano, suppellettili sparse lungo i pianerottoli, e crepe dei pavimenti colmate coi giornali: e non fa in tempo a firmare il contratto d’acquisto che un agente gli notifica che i condomini gli fanno causa: e c’è anche Jazz, gran bella faccia tosta! Anzi lui è addirittura il rappresentante degli inquilini. Bella fregatura: gli abitanti del palazzo non aspettavano altro che il nuovo proprietario dello stabile finisse fuori per accollargli tutt le spese relative al miglioramento delle condizioni di agibilità. Urge a questo punto un sopralluogo da parte del giudice-immobiliarista (a proposito, sarà stato Geoffrey a dire alla stampa che mr. Banks ha sviluppato interessi anche nel settore immobiliare?): ma come evadere la chilometrica lista delle lamentele in meno di una settimana? Perlopiù le maestranze danno forfait: allora meglio affidarsi alla Strana coppia, che nei lavori di utilità sociale, come sappiamo, è già abbastanza rodata dai tempi di Fratello nero non sei mio fratello. E i due cugini non se la cavano male, pur se, umanamente, non è loro possibile rimettere a nuovo più di un solo locale; ma per quello che sono riusciti a fare, il loro lavoro è assolutamente apprezzabile; e poi, chissà, una volta completata l’opera da parte degli operai della ditta, il palazzo potrebbe diventare realmente appetibile sul mercato. Stranamente, però, Will sembrava più entusiasta all’inizio di quest’avventura che non ora, al suo sudato compimento. Di nuovo l’ansia del domani, la paura di non farcela ad affrontare il futuro che lo aspetta, il suo sentirsi pronto a metà, proprio come quel palazzo. Ma se sei riuscito ad aggiustare pareti, a riassestare spazi abitativi, perché dovrebbe spaventarti applicare la stessa energia e la stessa dedizione al tuo avvenire? Il futuro è la sfida più degna per il combattente-operaio che è in te: con la tua costanza, il tuo spirito di sacrificio, la tua generosità, riuscirai a vincerla. Se la dolcezza di Ashley ha l’esclusiva di poter lenire le cupezze spirituali di Will, c’è solo zio Phil a saper ricordare al Principe che è il Principe, quando il morale a terra gli fa perdere ladtella polare del suo essere: tra tutti i ragazzi sei quello che mi ha sempre dato più filo da torcere, eppure non mi hai mai preoccupato. Qualche preoccupazione in più, forse, la dà Jazz, che, pur di ottenere da Phil di non pagare l’affitto, si getta dalle scale (già pericolanti).
                  
                         -Ehi, padrone, e se scoprissi che       -Duahiaaaiii!.....le scale non sono sicure?Fuga dal set Decisamente a Will il lavoro al Peacock sta stretto: è il leit-motiv di tutta questa settimana, ma nella vicenda specifica che raccontiamo non deve neanche andarsela a cercare l’occupazione alternativa, quella più degna delle sue vere potenzialità. Gli basta recarsi negli studi dove registra l’Hilary Banks Show: il suo scopo, veramente, è quello di chiedere in prestito alla cugina i soldi per regalare un anello a Lisa (equivoci pappatori di zio Phil permettendo), nel momento, però, in cui il set del suo programma non è ancora stato allestito, e Hilary si sta gustando la recitazione dal vivo delle star della sua soap opera preferita, Adesso e per sempre, trasmessa in diretta dalla sua stessa emittente (verosimilmente prima del talk show, a far da traino per la sua audience). Ma i rapporti tra l’interprete del personaggio maschile, Royce, e la primadonna, che è poi la vera padrona del set, sono ormai iunti al culmine della tensione: finita la scena, la donna lo licenzia in tronco. Proprio l’attore preferito di Hilary, che insorge salendo sul palco; Will, però, è d’accordo con la decisione dell’attrice-despota, e quando, un po’ per scherzo un po’ per naturale spacconaggine, sale in cattedra per mostrare come si recita un ruolo del genere, la donna si rende conto di avere davanti il nuovo Royce. Will scritturato nella popolarissima soap opera preserale! Roba da far sorbire litri di gelosia alla povera Lisa, se non che… in questa fase del teledramma il copione prevede per il suo personaggio un amore omosessuale! Vuoi vedere che le allusioni malignette di Geoffrey (che comunque per tutta questa settimana è più perverso del solito: sembra quasi che si sia davvero stancato di casa Banks e di tutti i suoi componenti) sono solo una pallida anteprima di quelle che potrebbero essere le ripercussioni sulla sua immagine derivantigli da un simile ruolo? L’unico obiettivo di Will è ora quella di farsi licenziare dalla vulcanica primattrice; e l’unico modo per riuscirci è quello di sabotare la scena in diretta con una memorabile controinterpretazione, che culmina in una “passeggiata” irriverente nel mondo delle soap opera, ripercorse per titoli, e nella “dechiomatura” della protagonista. Troppa fretta, però: lo sanno tutti che nelle soap le trame cambiano al ritmo di una-due settimane, così come i caratteri dei personaggi. Se soltanto avesse avuto più pazienza, Will si sarebbe trovato a impersonare un Royce tornato eterosessuale e a recitare a fianco nientepopodimeno che di Halle Berry. No, non Chuck Berry, Halle Berry, ed era tutto scritto nel copione: a cosa diavolo pensava Carlton, il suo manager, quando se l’era intascato? Intanto, man manoche si approssima il matrimonio, a Will non sembra più di riconoscere Lisa: e non ha ancora visto il gran finale, diremmo noi, sostituedoci per un attimo al maggiordomo! Anche Vivian sembra tutto a un tratto diventata misteriosa agli occhi di Phil: e questo da quando si incontra con quel professore, Troy Johnson, più giovane di lei di circa quindici anni, come malignamente sottolinea il pinguino, per la stesura del suo libro. Ma il giudice starebbe decisamente più tranquillo se soltanto sapesse che la moglie, in realtà, considera il professore l’uomo più noioso del mondo, e che il libro che sta preparando è dedicato proprio al suo maritone.
-Senti, schiavo, le tue insinuazioni sono del tutto gratuite;perché non vai a rilavare i panni?-No, questo è il momento più triste e vuoto della mia giornata;potrei approfittarne per trovare un nome alla mia piantina:lei che ne dice di Lallo? La-La-La-Lallo!Will va in trance Il Principe alle elementari. Gli altri adulti della casa si dileguano quando si tratta di accompagnare Nicky alla Considine School, la migliore scuola elementare di Los Angeles, per un incontro preliminare importante ai fini della sua ammissione, ed è Will a prendersi l’incarico di accompagnare il cuginetto e rappresentarne la famiglia. Ma a lui i secchioni (e anche le secchione, senza distinzione di sesso), non piacciono neppure quando sono in erba, e quando mettono in mostra la loro superbravura, gli viene spontaneo far riaffiorare un istinto teppistico da Uccello in gabbia non canta. Nonostante la willardata, però, il preside della scuola accetta comunque di avere un colloquio con i genitori di Nicky al loro domicilio: adesso il diktat imposto da mr. Banks è quello di fornire un quadro di massima maturità familiare all’ospite da non deludere. E meno male che c’è Nicky a fare il vero adulto di casa: non c’è niente da dire, con la sua composta semplicità e il suo sobrio essere sé stesso se la merita tutta, l’ammissione alla prestigiosa scuola, perché se ti vai a fidare di certi adulti presunti (con tutto che possano essere maestri in stile di vita) … Ma in questo caso il Nostro non ha colpe: non è certo per un malvagio intento di sabotare i progetti dello zione che, ad ogni suono di campanello, si comporta come se fosse regredito ad un’età anche inferiore a quella del cuginetto. La responsabilità in questo caso è imputabile semmai a Carlton, che ha la felice idea di portarlo, qualche ora prima della visita, allo spettacolo di Menthos l’ipnotizzatore (il numero clou della sua festa di addio al celibato, nelle intenzioni organizzative del cugino), e lì, come suole succedere, il più scettico di fronte alla magia, per un meccanismo di suggestione subliminale, finisce per essere coipnotizzato col volontario che era salito sul palco, così da trasformarsi automaticamente in un bambino di quattro anni, ogni volta che un campanello tintinna, per poi tornare allo stesso modo normale con un controtintinnio. Se zio Phil lì per lì davanti al preside fa finta di non accorgersi di uno spettacolo a metà tra un Esorcista e un Jim Carrey della fase demenziale, il preside invece non può fare a meno di andarsene per il disgusto da casa Banks dopo meno di dieci minuti. Sarà l’ineffabile assurdità del momento, ma lo zio non fa una piega, né allora, né quando accompagna figlio e nipote a liberare Will dagli effetti dell’ipnosi indiretta. Proprio non ha nulla da rimproverare a Will (anche perché, tornato a casa, Vivian gli annuncia che, nonostante la “cornice”, il piccolo Nicky è riuscito comunque a suscitare una splendida impressione sul preside), se non il fatto di aver costituito la riprova che non esiste l’ipnosi, ma solo menti impressionabili. Pensare, però, che all’inizio Will era della stessa sua idea. D’altro canto si è detto che il grande Menthos non “colpisce” solo chi si sottopone sul palco alle sue sedute ipnotizzanti, ma, subliminalmente, anche il pubblico che vi assiste e raccoglie le parole del mago: mr. Banks avrebbe dovuto fare più attenzione a questo, onde evitare che il verbo “abbaiare” gli si ficcasse subdolamente nell’inconscio come azione comandata da un triiin! o da un dlin dlon (ci risiamo coi campanelli, Menthos dev’essere un patito di questo segnale di richiamo ipnotico).
-Strangolerei volentieri l'inventore del campanello!-Il campanello! Ecco cos'è!La mazzetta Il senso morale del Principe. Una puntata da dieci e lode sotto questo aspetto, capace di riabilitare pienamente il nostro eroe dal lato dell’integrità di principi, dopo i non pochi dubbi laciati sul campo da Scelta di vita. Se non può fare a meno di far riemergere quei lati da benefico bulletto che riportano agli scontri Will-Carlton delle prime stagioni, e che, magari, lo rendono anche un po’ antipatico, sicuramente non si può dire che non sappia mostrare anche una superiore serietà d’animo che in definitiva lo rivela come un amico affidabile e una persona meravigliosa. C’è un vecchio amico dello zio dai tempi dell’università, Ernest James, che arriva a Los Angeles con l’intenzione di impiantarvi una fabbrica di Brooke Incs., la marca di scarpe di cui è produttore. Ernest sta cercando un giovane e dinamico aspirante al ruolo di direttore delle vendite che sia disposto a fare un po’ di tirocinio gratuito prima di vedere soldi da dirigente. Di certo è stato poco oculato da parte di Carlton abbandonare la competizione con Will solo perché l’idea stessa del lavoro non retribuito gli sembra una bestemmia: ma uno che punta a Princeton dovrebbe sapere che i grandi guadagni cominciano da zero entrate. Meglio per Will, comunque, strada spianata: e che questi come venditore ci sappia fare, lo sapevamo proprio dai tempi di Scelta di vita. Così come sapevamo anche quanto sia svelto nell’imparare il cinismo del mestiere, e nel diventare un licenziatore anche più implacabile del principale: ma un corrotto, no, questo il nostro Principe non riesce proprio a diventarlo, e quando Ernest gli porge una valigetta che contiene una tangente destinata all’assessore Braddock perché gli dia la concessione per aprire il suo stabilimento, accompagnato ovviamente da un sostanzioso extra sul suo emolumento, ha più di uno scrupolo. A lui la cosa più giusta da fare, oltre che licenziarsi, sembra quella di denunciare la cosa allo zio-giudice, ma non riesce a dirgli niente, almeno fino all’arrivo dello stesso Ernest a casa: che cosa c’è, Phil? Se sei preoccupato per tuo nipote non c’è motivo, dal momento che, come è evidente, la commissione che gli avevo affidato non l’ha svolta, la valigetta non è stata consegnata. Perché, di cosa avrei dovuto preoccuparmi chiede Phil? La verità viene a galla: a chi ha visto Gomorra, l’espressione che Ernest rivolge a Will può ricordare quella del personaggio di Servillo quando deve incassare l’autolicenziamento del auo giovane assistente. Invece il Phil che tronca una trentennale amicizia è più simile a quello che trascolora per la bile alla vista di Lou Smith. Da stasera mr. Banks ha un vecchio amico in meno ma forse un nipote di cui essere fiero in più. E’ molto probabile invece che i suoi figli non si sarebbero comportati allo stesso modo di Will, ma questo a papà è meglio non dirlo: Carlton “Gianduiotto”, infatti, recandosi all’incontro al buio con la ragazza conosciuta su internet, “Meringa al cioccolato” (che poi altri non è che la sorella Hilary, e Geoffrey lo sapeva, e aspettava questo momento per vendicarsi della padroncina da quando ella aveva rivelato al padre di averlo scoperto nella dependance con Sabrina l’istruttrice di tennis), aveva scambiato la sua ventiquattrore contenente cd con quella che Will aveva portato dall’ufficio di Ernest dal momento che erano identiche. Sul luogo dell’appuntamento, a riconoscimento ormai “consumato”, proprio il contenuto della valigetta di Carlton è quel fattore-sorpresa che fa sì che i due fratelli si trattengano insieme al tavolo: in pratica Will arriva per riprendersi il suo trovandosi di fronte una scena simile a quella degli spaghetti in Miseria e nobiltà.
-Quali soldi? Quali? Io non ho visto niente!Uragano Denise Chi ha visto Il principe delle donne, il cult movie di Eddie Murphy come sex genius nero, questa Denise se la ricorda: da un Principe all’altro? Bè, è un fatto che questa sventolona piombata all’improvviso al Peacock (a proposito, dopo l’autolicenziamento dove volete che sia tornato Will?) sembra essere fatta proprio apposta per il nostro, di Principe. Nata a Philadelphia come lui, tifosa dei Lakers (e, naturalmente, preferisce il basket al football in generale), amante delle patate. Cominci pure a tremare, Lisa: il suo affascinante farlocco le è insidiato da una vera Glenn Close dalla pelle di cioccolato, e non si illuda che quella coppa di fragole da sistemare in frigo sia meno diabolica di un coniglio bollito (dovrebbe conoscere il tipo, del resto, essendo… nata a Cleveland come lei!). Per sua fortuna, però, il Will di oggi non solo è lontanissimo dall’essere lo sciupafemmine di sempre (ricordate La festa delle bugie e Tina?), ma non è neppure parente di quel Michael Douglas che si fa vittimizzare dalla sue conquiste. Pensare che in altri tempi sarebbe bastato molto meno che un mazzo di chiavi infilato nella scollatura del vestito per “trattenere” il Principe; ma se niente tra di loro c’è stato, quale segreto inconfessabile si deve temere di raccontare a Lisa? Platonico anche chiedere il consiglio di Geoffrey, che si richiama alla saggezza di Popeye; in realtà per il Nostro sentirsi in colpa significa continuare a sentirsi ancora ganzo.
-Perché dovrei dare ascolto aGeoffrey? Lo avete mai visto con una donna?Visitate il sito http://clubfreshprince.interfree.itIscrivetevi al forum http://willsmith.mastertopforum.com