Parafrasando...

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Vi capita mai di aver talmente tante cose da esternare da non riuscire a tirarne fuori nemmeno una?! Io è una cosa che nell'ultimo periodo sperimento spesso... un vortice infinito di frasi, parole, fotogrammi, canzoni che ti scuotono dentro a cui non riesci a dare un cassettino tutto loro dove posarsi...dove fargli trovare finalmente pace... e invece sei li che continui a scartare le infinite veline di cui sono ricoperti e più cerchi di scoprire più sembra che il tutto si copra di nuovi quesiti, di nuovi dubbi.

Ma è strano come un giorno fai un passo in più, ti sposti più in la di un soffio e tutto finalmente cambia, guardandoti attorno vedi tutto in un'altra prospettiva...eppure hai fatto solo un passo, ti sei mosso solo di qualche centimetro rispetto a dove eri prima. Respiro a pieni polmoni. Mi sfrego gli occhi. Sorrido.

LA SOLITUDINE NON UCCIDE.

A ognuno il suo s-fondo....

...è strano come tutto cambi così improvvisamente... un giorno ti svegli e le cose che ti circondano non sono le stesse che hai sempre riconosciuto e allora ti guardi attorno avvolto dalla frenesia di rintracciare qualcosa che ti faccia ritrovare le tua dimensione. Ci hanno abituati così, non siamo nessuno al di fuori dello sfondo in cui siamo sempre esistiti, come se Camille Monet anziché nella sua passeggiata ce la trovassimo sdraiata sotto le fronde a fare “colazione sull'erba” con Manet, chi la capirebbe fuori dal contesto in cui l'ha sempre vista e riconosciuta?...eppure c'è stato un momento in cui ho iniziato ad essere stanca, stanca di tutta questa sicurezza, di questo porto sicuro dove ormeggiare mentre vedi scorrere la vita... ma io sono davvero parte di quello che mi sta circondando o sto solamente sfiorando attimi di vita altrui che con me poco han a che fare?!

Io so che voglio vivere, che voglio essere presa da quanta più vita sia possibile, fino ad esserne ubriaca, fino ad arrivare ad impazzirne ma non voglio perdere nulla...voglio che mi lasci tramortita a terra, o mille metri sopra alle nubi..che mi scaraventi in basso quando meno me lo aspetto... voglio faccia male da morire perché solo così posso rendermi conto anche del paradiso che può regalarmi...vivere...

Si apre il sipario...va in scena la vita.

Mi è sempre piaciuto scrivere e ho provato più volte a iniziare un qualcosa che potesse essere una valvola di sfogo giornaliera ai miei pensieri, ai miei quesiti cosmici...un mio quadro a pennellate fuggenti, rapide come un quadro impressionista...un concentrato di impressioni, riflessi. Ma ero diversa io, non ero in grado di vedere e sentire le cose che oggi si presentano così forti e nitide ai miei occhi. Inizio questo nuovo percorso di parole ringraziando chi mi vive accanto ogni giorno, chi con la sua costanza mi fa sentire che posso essere una persona migliore, chi mi ha mostrato che nella vita non c'è una solo colore...e il più grande grazie a chi mi ha fatto del male, a chi mi ha fatto cadere giù, a chi mi ha scomposta in mille pezzi e li ha sparsi al vento... io oggi so chi sono.