il viaggiatore

cambio di respiro


sabato novenbre isola di cotijuba delta del Rio delle amazzonispiaggia bianca linea di mongrovie fitte vento spazio infinito natura come dio l'ha creatal'uomo del kilombo cammina solo nel deserto pieno di voci non umane un posto per vivere, per morire forse...e dentro poesia di rabbia e d'amore    Cammini, e il dio della natura, unico e fragile dio dell’universo ti abbraccia e ti penetra con lo sguardo del sole. Sei solo, nella moltitudine di un lembo d’ Amazzonia. E adesso cammini ad occhi chiusi.I profumi di ogni albero,  di ogni fiore , danzano nelle tue narici che sembrano espandersi tra le isole e il sogno azzurro del fiume. E sogni camminando, di essere vivo e di appartenere a questo magistrale concerto di silenzi e di nature, a questo cielo,  e si, di essere per un attimo non più cosa umana  ma  figlio del dio del vento.E Cominciai a correre come un pazzo e a urlare contro le raffiche di sole tagliente che il vento mi gettava addosso correvo a piedi nudi a torso nudo schizzando l’acqua in mille scintille dorate riflettenti il colore dell’acqua del sole provavo una corsa fino al dosso avanti dove un arbusto fatto albero e inclinato dalla sferza incessante dei venti si arcuava genuflesso verso il rio e sembrava piangere piangere... Corsi corsi corsi il sudore si imperlava e cadeva cadeva fondendosi con la spuma e le gocce.... Caddi riverso gli occhiali scuri sulla sabbia e gli occhi chiusi velati una gioia una gioia che non si puó narrare perché solo si puó si puó si deve si deve provare provare... Perché la vita é questa, provare per dioo, provare tutto quello che ci é dato e spingerlo con la necessaria determinazione dentro e oltre i confini delle nostre maledette limitazioni... e si , perché quella era, perché quella era , felicitá. Si, lo era  senza aggettivi.Acqua sulla faccia sulla bocca sole  e verde che musicava  il vento, le foglie tra i rami sussurranti e... E tutto declinato nella perfezione del silenzio senza piú confini..Affondo con le mani nella sabbia umida e il mondo dentro di me affonda  e si spegne nella luce chiusa dell’occhio