solivo due

venerdì santo


Era un ribelle e come tale lo rispetto, come rispetto chiunque abbia il coraggio di credere nella speranza. In un mondo di regole ha indicato un punto fisso chiamato amore come regola di vita. Ha offerto se stesso come simbolo per le genti a venire, e le parole scandite agli amici dopo l’ultima cena sono taglienti come lame. Lo vedo nell’orto guardare il cielo della notte, pensando se vale la pena il sacrificio della vita per trasmettere alle genti l’idea dell’amore, e decide che ne vale la pena. Da lontano si sentono voci agitate che si stanno avvicinando. Lo vedo triste guardare gli amici che dormono mentre il cielo si spacca per la tragedia in atto.  Il mondo dorme sempre mentre si consuma il mistero di una nuova idea che parte dal martirio. Il resto è un sentiero tracciato, e lui ne è consapevole. Era un maestro di coerenza, fino al sacrificio assoluto.