a Dio
mica ci credo tanto
o meglio
a quella che sembrerebbe
necessità propria dell'uomo
tralaltro possessore unico
del bene dell'anima
con gli annessi
delle furberie di gestione
non amo
questo modo di pensarla
e probabilmente
un ingegnere del politecnico
senza troppa pretesa
di Infinito Amore
avrebbe omologato
un sistema meno doloroso
meno sanguinante
una catena diversa
da questo sbranare
ed in merda trasformare
da questo destino segnato
malato affamato
di pane o consolazione
e venderla
come giustizia incomprensibile
EPPURE
mi commuove il mistero
e stupisco alla magia
del fuoco
che divampa inarrestabile
così difficile
con carta e legna secca
dell'acqua
che manca che stilla
ma dirompe e travolge improvvisa
del ciuffo
abbarbicato nel verticale
di un cemento impossibile
vivo verde ed irridente
tanti miseri sforzi nostri
e vedo
gli occhi del cane
appartenenza totale gratuita
e sento
tutta l'ampiezza del suo Amore
non ammesso reietto dal tempio
e che Francesco
si rigiri pure nella tomba
ed immagino lo stupore
di tenere un figlio nelle mani
mangiartelo con gli occhi
rigirartelo cercando somiglianza
la pur minima coincidenza
eccomi nel dubbio
ma mai spurio testimone
del come e del quando
il cuore pulsa un unico pensiero
e Lei
incide negli occhi e nel profondo
e tu
rimani basito scombussolato
e non puoi che arrenderti
a tanta immanente MERAVIGLIA.
Febbraio '08
Inviato da: DOLCEALPE
il 04/06/2008 alle 17:34
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