icaroelealtre

EPPURE


a Diomica ci credo tantoo meglioa quella che sembrerebbenecessità propria dell'uomotralaltro possessore unicodel bene dell'animacon gli annessidelle furberie di gestionenon amoquesto modo di pensarlae probabilmenteun ingegnere del politecnicosenza troppa pretesadi Infinito Amoreavrebbe omologatoun sistema meno dolorosomeno sanguinanteuna catena diversada questo sbranareed in merda trasformareda questo destino segnatomalato affamatodi pane o consolazionee venderlacome giustizia incomprensibileEPPUREmi commuove il mistero e stupisco alla magiadel fuoco che divampa inarrestabilecosì difficile con carta e legna seccadell'acquache manca che stilla  ma dirompe e travolge improvvisadel ciuffoabbarbicato nel verticale di un cemento impossibilevivo verde ed irridentetanti miseri sforzi nostrie vedogli occhi del caneappartenenza totale gratuitae sentotutta l'ampiezza del suo Amorenon ammesso reietto dal tempio e che Francesco si rigiri pure nella tombaed immagino lo stupore di tenere un figlio nelle manimangiartelo con gli occhi rigirartelo cercando somiglianzala pur minima coincidenza eccomi nel dubbioma mai spurio testimone  del come e del quandoil cuore pulsa un unico pensieroe Leiincide negli occhi e nel profondoe turimani basito scombussolatoe non puoi che arrenderti a tanta immanente MERAVIGLIA.                                                               Febbraio '08