Filosofo da osteria

Rivoluzioni


Può accadere che da un giorno all'altro la tua vita venga presa e rivoltata, quella tranquillità che a prezzo di sforzi e fatica credevi di aver raggiunto venga spazzata via in un sol colpo, le scelte dolorose, ma perseguite con coerenza improvvisamente  vengano illuminate da una luce nuova, livida senza calore e ti ritrovi da un giorno all'altro con un fardello sulle spalle che neppure ti sognavi di dover portare.E' accaduto.E' accaduto che la mia ex moglie sia stata ricoverata improvvisamente in ospedale e le analisi a cui è stata sottoposta abbiano dato un risultato fatale: tumore al polmone e possibili complicanze per il pancreas.Quando il medico me lo ha comunicato sono rimasto impietrito! Come fai a pensare che la donna con cui hai vissuto 30 anni, con cui hai condiviso la maggior parte della tua vita improvvisamente sia giunta al termine della sua esistenza, come fai a pensare che in pochi mesi potrebbe non esserci più?Come fai a conciliare la tua vita con la nuova compagna con la necessità, il bisogno di correre da quella che è comunque parte integrante della tua esistenza, non solo madre dei figli, ma parte stessa di te.Eppure è accaduto!Da poco più di un anno l'avevo lasciata, credevo fossimo arrivati al termine di quel cammino di separazione durato tanto tempo, percorso con tutte le cautele possibili per dare anche a lei la possibilità di accettarlo di elaborarlo di andarvi oltre per poi rendermi conto che lei era rimasta sempre ferma a quel giorno lontano quando per la prima volta le avevo fatto balenare l'idea che ci saremmo separati.Questa botta, questa malattia l'ha trovata sola, in compagnia di una figlia perchè il figlio più grande nel frattempo era andato a vivere lontano con la morosa.C'è stato poco da pensare, con mio figlio ci siamo incontrati a Bologna e poi di volata all'ospedale.Quindici giorni in cui sono invecchiato di cinque anni a vederla in un letto d'ospedale, girata e rivoltata per analisi sempre più profonde sempre più invasive ed è stato difficile vederla piccola, fragile di fronte all'orrore della diagnosi.Non è pietà quella che mi muove, non è empatia quella che mi fa piangere mentre guido da solo lungo le notti questo inverno, non è compassione quella che mi ha fatto vedere le luci di natale sotto un velo di sofferenza, è soltanto amore.L'amore è qualcosa di strano, qualcosa che va oltre le cose, i fatti, la storia di ognuno di noi, se hai amato una persona con tutto ciò che sei e che hai non smetterai mai di amarla, può terminare il desiderio di vivere insieme, può nascere il desiderio di una vita nuova, di un altrove, ma quel legame che c'è stato rimane comunque indissolubile ed hai chiara la percezione che con lei morirebbe una parte importante di te.In questa battaglia non sarà sola, combatterò per lei accanto a lei su quelle strade in cui è troppo debole per andare da sola.... in questa sera ho ancora delle speranze, ha detto un medico amico che i miracoli a volte avvengono , voglio crederci anche se non credo in null'altro, anche se non credo in Dio e non so pregare.E ringrazio la mia compagna di adesso che mi capisce e mi sorregge, mi sta accanto in silenzio e tiene a bada la sua paura di perdermi... anche questo è Amore.