iconoscopio

'Spas' di Andrej Rublev


          Si può leggere molto sulle icone, ma occorre anzitutto contemplarle queste immagini! Diciamo solo che nella Rus' antica, a differenza dell'Europa, dove la scoperta della retrospettiva e del tempo storico ha coinciso con la nascita della scienza della prospettiva spaziale, si conserva ancora (fino al XVIII secolo), nella rappresentazione iconografica, la concezione primitiva del tempo e dello spazio.          Peraltro il tempo e lo spazio secondo i teologi sono concetti inapplicabili a Colui che è eterno, onnipresente, immutabile. Ecco allora che il suo 'lik' (volto) nell'immagine 'acheropita' (vedi foto) è rappresentato quasi fluttuante in una dimensione dove non c'è movimento né cambiamento. Se il lik dello 'Spas' (Salvatore) è quello tipico di un uomo di età adulta, i Suoi occhi sembrano però guardarci dall'eternità.          Questo sguardo non è ottenebrato dalle passioni, ed è questa la ragione per la quale solo nei momenti di illuminazione spirituale possiamo rispondere ad esso. Ti guarda in silenzio questo volto, ma è la Verità stessa che pare scaturire, e già converte il Suo sguardo la tua ignavia in preghiera, in grazia la tua collera. Suscita abbandono questo volto, totale, incondizionato, a Lui.