iconoscopio

Annunciazione di Costantinopoli


Allora Maria disse all'angelo: 'Come è possibile? Non conosco uomo'.Luca 1, 34            L'icona sinaitica dell'Annunciazione ha come oggetto la festa del 15 marzo. Il motivo dell'immagine è il dialogo tra la Vergine e l'arcangelo. Nelle rappresentazioni dell'epoca, l'arcangelo non si limita semplicemente ad annunciare la concezione, deve prima vincere le resistenze di Maria, persuadendola a dare il suo consenso. Entrando da lei disse: 'Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te'. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: 'Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio'.          Di là del dialogo la tavola si distingue per due particolarità. Fino alla figura di Maria essa è dipinta monocromaticamente, in una grisaglia color oro. Nella parte inferiore integra le figure con un paesaggio fluviale animato da uccelli e pesci. La metafora della primavera si riferisce alla data della festa, ma anche, simbolicamente, alla rinascita dell'uomo, con la nascita del Redentore. Il monocromo color oro è invece una metafora della luce soprannaturale che irradia dall'etere e attraversa anche l'angelo incorporeo. Solo l'abito di Maria presenta un azzurro e un rosso porpora scuri.          Lo stile è quello tipico del tardo periodo comneno, ma la figura 'a serpentina' dell'angelo è qualcosa di più di una formula dello stile dinamico dell'epoca. Egli appare con il messaggio, per poi arrestarsi guardando la donna umana il cui corpo deve racchiudere l'illimitato, e lo stupore suscitato dalla sua resistenza iniziale è tale che anche i suoi tratti lo esprimono, significativa poi la torsione del busto. La Vergine ha una espressione di ansietà e l'emozione, che fino a questo momento pareva in conflitto con la concezione ieratica dell'arte bizantina, è già dentro la pittura.