Intolleranza zero

Testa di c.


Sdraiati sul divano, seminudi, nel bivacco dell’immediatezza di un atto d’amore, i due corpi si accarezzavano e come al solito le loro menti parlavano. Lilia, con movimenti accorti, parlando dell’amica nuova che c’aveva il fidanzato spia, giunse al centro vitale. "ahi…piano", lui le disse, ritraendosi con la delicatezza che l’istinto gli permetteva. Lei lo guardò e carpì nei suoi occhi la luce di un pensiero che, di lì a poco, avrebbe tratto vita dalle sue parole. Sicuramente uno di quei concetti improbabili che avrebbe finito per convincerla pur nella sua estrosità. Pensiero-azione e puntuale partì la digressione: "Non capisco proprio perché uno si debba offendendere se la gente gli dà del testa di cazzo! E’ una parte del corpo sensibilissima. Se uno appena la sfiora…guarda…freme e trema e… e.... e..... è delicata! Altro che il cuore…si dice mi hai spezzato il cuore per significare che si è stati feriti nei sentimenti?? Si dovrebbe dire mi hai rotto il cazzo!!! E’ lì che si trova il centro sensibile…". Lei che era stata a guardare con gli occhi di chi non fa per nulla fatica a seguire un discorso strampalato, tirò fuori la sua conclusione: "Vladimir sei una testa di cazzo". "Grazie" e con occhi dolci lui ricambiò: "Anche tu Lily…" . "Grazie" rispose lei, e ritornarono ad accarezzarsi.