SHINE ON YOU CRAZY DIAMOND

Post n°66 pubblicato il 12 Luglio 2006 da majakowskij
Foto di majakowskij

"Ricordi quand'eri giovane, Splendevi come il sole
Adesso c'è uno sguardo nei tuoi occhi,
Come buchi neri nel cielo
Sei stato preso nel fuoco incrociato di infanzia e celebrità
Soffiato nella brezza d'acciaio
Vieni, bersaglio di una lontana risata
Vieni, sconosciuto, leggenda, martire e splendi!

Hai cercato di afferrare il segreto troppo presto.
Avevi un bisogno disperato della luna.
Minacciato dalle ombre di notte,  ed esposto alla luce.
Hai consumato bene il tuo benvenuto con precisione casuale,
portato dalla brezza d'acciaio.
Vieni, delirante, profeta di visioni, vieni pittore
pifferaio, prigioniero, e splendi!"

Nella Londra degli anni Sessanta un giovane studente di pittura, con un nome da leggenda del west, e alcuni studenti di architettura fondarono una band destinata a far parlare di sè.
ll nome scelto derivava dai nomi di battesimo di due bluesmen americani, Pink Anderson e Floyd Council.
Canti allucinati di paradisi irraggiungibili,
viaggio acidi in atmosfere oniriche e spaziali,
con i Pink Floyd l’avanguardia psichedelica raggiunse sonorità raffinate e visionarie.
Syd Barrett è stato con Janis Joplin e Jim Morrison l’espressione del senso di alienazione e di estraniazione di una intera generazione.
Syd la “testamatta”, la mente creativa del gruppo, con i suoi modi eccentrici e sghembi cominciò ben presto a minare l'attività del gruppo. Si manifestarono i primi sintomi della schizofrenia (causata molto probabilmente dall'assunzione sistematica di Lsd).  Un progressivo stato di depressione, gestito incautamente con massicce dosi di uno psicofarmaco potente come il Mandrax, segnerà il distacco definitivo tra l’universo di Syd e il mondo reale. Restava un uomo sconfitto, chiuso in uno stato di impenetrabile isolamento mentale, che declamava versi deliranti.
I quattro gli dedicheranno qualche anno un intero album: Wish you were here. Si dice che si fosse intrufolato, per un'ultima volta, negli studi durante le registrazioni.

Ieri il diamante pazzo ha vissuto l’ultimo fuoco di fiamma.
Addio Syd, Majakovskij delle note.

 
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Un poeta è sempre un poeta

Post n°65 pubblicato il 02 Luglio 2006 da majakowskij
Foto di majakowskij

Vladimir era stanco quella notte.
Lanciava un occhio nel vuoto lasciato nel letto, appena un attimo fa.
Lilia si era alzata, per ricomporre i capelli in quello strano disegno che tanto gli piaceva.
Pensava alla bellezza del suo viso, al suo odore di pane, alla morbidezza di una carne che, appena nata, pareva esistere per lui, nutrirsi della sua aria, gonfiarsi delle sue parole.
Per un gioco, abbassava le palpebre, simulando il sonno, mentre lei, sapendo di essere osservata, sceglieva le pose migliori dinanzi allo specchio, come in un piano sequenza…poi si alza, con le dita tra i capelli tenuti a raccolta ancora un attimo prima della caduta, improvvisa e calcolata sulle spalle nude. Egli allora apre gli occhi e la fissa. Lilia lascia cadere la sottile sottoveste di seta, che scivola a terra come un soffio.
Nuda sale sul letto come un felino prima di un attacco: stessa grazia, stessa agilità e perizia.
Lui sa che è finita, partita vinta. Farà ciò che desiderano entrambi.
Sarà una morte di dolce fiele. Un veleno di zucchero che brucia le vene. E gli accende il sangue.
Quando in un attimo le loro bocche furono sul punto di sbranarsi a morsi, Vladimir lo sentì. L’alito dell’ispirazione suggeriva parole e voli buoni per la pagina. Allora di nuovo la fermò, e scostandola piano ebbe il tempo di dire: Scusa amore, prima prendo un appunto!

Un poeta è sempre un poeta.

 
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Post n°64 pubblicato il 30 Giugno 2006 da majakowskij
Foto di majakowskij

Per vivere un grande amore
è necessaria molta concentrazione e molto tatto,
essere un poco serio e un poco matto.
Per vivere un grande amore,
bisogna stare un poco alla larga dalla gente, che normalmente é invidiosa dell`amore.
Per vivere un grande amore,
in realtà, tu devi fare tua la verità, che non c`é amore senza fedeltà, di corpo, anima e cuore.
Per vivere un grande amore
è molto, molto importante vivere sempre assieme e, se possibile, morire insieme, per non morire di dolore.
Per vivere un grande amore,
non basta essere una brava persona, è necessario avere grandi pettorali, pettorali da rematore.

È un punto a favore saper fare uova strapazzate, gamberi, minestrine, sughi, bistecche alla Strogonoff, stuzzichini per il dopo l`amore. E cosa c’è di più bello che andare in cucina e preparare con amore una ricca e gustosa insalatina per il nostro grande amore?
Essere cortesi senza cortesia, saper fare quattrini con poesia.
Per vivere un grande amore 
è necessario sapere bere whisky  (chi lo sa bere sai, non corre rischi nel cadere alle incredibili pene dell`amore...).
Ma tutto questo è inutile amico mio, se in questa selva oscura e
disperata non sai neanche trovarla,
la tua amata.

Vinicius De Moraes

 

 
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Volver

Post n°63 pubblicato il 09 Giugno 2006 da majakowskij
Foto di majakowskij

La necessità di chiedere perdono spesso blocca le anime sull’orlo dell’aldiquà.
Il passato ritorna vestito di nuovo e s’intreccia a fitte maglie col presente, svela un segreto doloroso e mai svanito, che snatura l’essenza e la ferisce.
Il fantasma di una madre torna ad espiare le sue colpe di moglie e di madre, si unisce alle altre donne e insieme si assistono, si aiutano, si bastano.
…E baci, tanti baci, alla maniera spagnola.
La verità danza insieme all’apparenza e riesce nel miracolo di riconciliare i vivi.
Sopra ogni cosa soffia incessantemente il solano, il vento dell'ovest che rende pazzi e che incendia boschi e cuori.
Splendido l’omaggio ad Anna Magnani.

Un film di prodigi.

 
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Testa di c.

Post n°62 pubblicato il 24 Maggio 2006 da majakowskij
Foto di majakowskij

Sdraiati sul divano, seminudi, nel bivacco dell’immediatezza di un atto d’amore, i due corpi si accarezzavano e come al solito le loro menti parlavano. Lilia, con movimenti accorti, parlando dell’amica nuova che c’aveva il fidanzato spia, giunse al centro vitale.
"ahi…piano", lui le disse, ritraendosi con la delicatezza che l’istinto gli permetteva. Lei lo guardò e carpì nei suoi occhi la luce di un pensiero che, di lì a poco, avrebbe tratto vita dalle sue parole. Sicuramente uno di quei concetti improbabili che avrebbe finito per convincerla pur nella sua estrosità.

Pensiero-azione e puntuale partì la digressione: "Non capisco proprio perché uno si debba offendendere se la gente gli dà del testa di cazzo! E’ una parte del corpo sensibilissima. Se uno appena la sfiora…guarda…freme e trema e… e.... e..... è delicata! Altro che il cuore…si dice mi hai spezzato il cuore per significare che si è stati feriti nei sentimenti?? Si dovrebbe dire mi hai rotto il cazzo!!! E’ lì che si trova il centro sensibile".

Lei che era stata a guardare con gli occhi di chi non fa per nulla fatica a seguire un discorso strampalato, tirò fuori la sua conclusione: "Vladimir sei una testa di cazzo". "Grazie" e con occhi dolci lui ricambiò: "Anche tu Lily…" . "Grazie" rispose lei, e ritornarono ad accarezzarsi.

 
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IC, Napoli-Roma

Post n°61 pubblicato il 13 Maggio 2006 da majakowskij
Foto di majakowskij

"Se il meglio è già venuto
e non ho saputo
tenerlo dentro me"


...Il treno è un ottimo posto per rilassarsi e pensare.
Ogni tanto i pensieri incespicano in un campo di papaveri rossi o nella scollatura della ragazza seduta di fronte.


"No, il meglio deve ancora venire!"
 
 
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Post N° 60

Post n°60 pubblicato il 24 Aprile 2006 da majakowskij
Foto di majakowskij

"I’m thinking of you and all the miles in between
And I’m just calling one last time not to change your mind
But just to say I miss you baby, good luck goodbye, bobby jean"

Bobby Jean, Bruce Springsteen

Ogni discorso che si rispetti deve partire da un ricordo.

Abbiamo solo tre anni di differenza, ma quando io ne avevo 10 o 11 erano davvero tanti. Piccolo e senza alcuna probabilità, ricordo che mi attaccavo a te come a un cordone ombelicale per il naturale desiderio di frequentare quelli più grandi.
Ti creavo mille imbarazzi. Ricordo le scene dei tentativi per scaricarmi, puntualmente falliti per le mie insistenze. Agli altri del gruppo proprio non andava di gana di portarsi dietro un mocciosetto. Ma non sono mai stato abbandonato al mio destino.
Avevi un senso di responsabilità smisurato.
Mi davi un senso di protezione enorme.
Non ci avevo mai pensato ma ora che hai cambiato città me ne sono reso conto e mi pesa.
Ricominciare da capo, ancora una volta. Non ti ha ma spaventato, non è vero?
Abbiamo provato in tanti a trattenerti. Ma nessuno deve essere trattenuto da quello che desidera.
Sii sempre te stesso. Tieni presente i tuoi difetti e tira dritto.
Fai cose buone.
Ti abbraccio forte Ste'

 
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Lunedi, 3 aprile

Post n°59 pubblicato il 31 Marzo 2006 da majakowskij
Foto di majakowskij

N'albero piccerillo aggiu piantato,
criscènnolo cu pena e cu sudore...

Ho piantato un piccolo albero,
curandolo con pena e con fatica...

Cosa vorrei in regalo per il mio compleanno?
Vorrei un albero da piantare in giardino.
Un albero da frutto, se possibile.
Tutte le mattine lo cercherei con gli occhi.
Saprei che sei lì, che germogli come germogli tra i miei pensieri.
Cresci, fiorisci, annunci profumi
e riempi ogni dove…

Schiòppa na bella rosa e i', pe' gulio,
a chi mm'ha fatto chiagnere nce 'a manno.
Lle dico: "Rosa mia tu mme perduone
si te scarpesarrá senza cuscienza..."
Ce sta nu ditto ca mme dá ragione:
"Fa' bene e scorda e si faje male penza..."
Pènzace buono sí...te voglio bene...
Te voglio bene e tu mme faje murí..
.

Sboccia una bella rosa ed io, per un desiderio,
a chi mi ha fatto piangere la mando.
Le dico: "Rosa mia tu mi perdoni
se ti calpesterà senza coscienza..."
C'è un detto che mi dà ragione:
"Fai il bene e dimentica ma se fai il male pensa..."
Pensaci bene, sì... ti voglio bene e tu mi fai morire...
Canzone appassiunata
(E. A. Mario)

 
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Attesa

Post n°57 pubblicato il 14 Marzo 2006 da majakowskij
Foto di majakowskij

“Allora che dovrei fare?”

“Qualcosa di più che startene lì ad aspettare che la vita cambi, badando sempre a lasciarti aperte tutte le strade per il resto dei tuoi giorni. Ma più credi di lasciarti aperte tutte le strade, più te le chiudi.”

Nick Horby, Altà fedeltà

Ti vedo confusa e smarrita.
Ritmi scanditi da abitudini e vagheggiamenti di cose inaspettate.
La vita ti scivola addosso e sceglie per te.
Sorda, cieca e muta,
A volte ho l'impressione che all’attesa sei consegnata.
Vorrei cercare di scuoterti di dosso questa inquietudine,
Aprirti una soglia, raggio di sole.
Vorresti avere le possibilità sempre lì ad aspettarti.
La vita, però, è già andata oltre e sei inesorabilmente rimasta indietro, sguardo fisso, davanti a una porta chiusa.
Sii forte con te stessa,
Trova l’uscita da questo labirinto.

 
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Martedì 14 febbraio, Avellino…

Post n°56 pubblicato il 19 Febbraio 2006 da majakowskij
Foto di majakowskij

”I vecchi già lo sanno il perché
e anche gli alberghi tristi
che troppo è per poco
e non basta ancora
ed è una volta sola
E ancora proteggi la grazie del mio cuore
adesso e per quando tornerà l'incanto...
l'incanto di te...
di te vicino a me.”

Ovunque proteggi, Vinicio Capossela

 

Una dose di ironia e malinconia...
Vinicio ti prego, un’altra dose ancora.
Una canzone d’amor voglio condividere,
la passione di una struggente serenata,
l’abbandono a note sparate in aria come fuochi d’artificio.
Travolgenti polke e vorticosi cha cha cha entrano nelle mani e le percuotono.
Andamenti esitanti scivolano lungo le parabole del cervello,
la tenerezza l’afferro col cuore.
Resto incantato all’ombra del malcelato narcisismo.
Vinicio ti prego, un’altra dose ancora!
 

“L'oscurità
come un gendarme già
mi afferra l'anima…”

 
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