ID&A ingegneria

L'affanno degli amministratori locali nell'affrontare le criticità idrauliche che affliggono il territorio


Le criticità idrauliche che continuano a funestare il territorio del Veneto (la regione più inquinata al mondo) fanno emergere anche un certo affanno da parte degli amministratori locali che, nella urgenza di dare una risposta alle istanze dei cittadini esasperati dai continui allagamenti, non sono consapevoli degli strumenti sistemici con cui aggredire e tentare di dare una soluzione al problema.Ad esempio: si fa ancora confusione tra Valutazione di Compatibilità Idraulica e Piano Regolatore delle Acque.Sono due strumenti di valutazione delle scelte di pianificazione territoriale diversi.Il primo, la Valutazione di Compatibilità Idraulica (di PAT, PI, PUA), può limitarsi ad indicare le misure di mitigazione e di compensazione per le future urbanizzazioni del territorio, in modo da rendere l'impermeabilizzazione del suolo compatibile con il regime idraulico esistente.Il secondo, il Piano Regolatore delle Acque, è uno strumento di più ampio respiro e di maggior efficacia perché analizza le criticità idrauliche esistenti ed indica priorità e costi degli interventi da realizzare.Tutte le amministrazioni comunali sono state invitate a realizzare il cosiddetto Piano Regolatore delle Acque, uno strumento di pianificazione strategica che ha lo scopo di:censire la rete meteorica di deflusso (superficiale o meno); attribuire la competenza nella gestione e manutenzione della rete di deflusso (a chi compete cosa); individuare le criticità idrauliche del territorio; indicare le priorità di intervento e quantificare i costi.Il Piano Regolatore delle Acque (o semplicemente Piano delle Acque) è prescritto dalle NTA del PTCP della Provincia di Venezia ed è continuamente invocato dagli enti di gestione del territorio. E’ possibile avere un co-finanziamento per il piano? La Regione del Veneto favorisce “l'esercizio associato delle funzioni e dei servizi comunali” (cfr. art. 6 LR 02/2006) mediante il finanziamento diretto della redazione dei Piani delle Acque, contributi tesi a favorire le gestioni associate costituite da più amministrazioni comunali.Un esempio virtuoso di gestione associata è il Piano delle acque intercomunali di Borgoricco, Camposampiero e Massanzago, recentemente approvato.Inoltre, la progettazione di un Piano delle Acque intercomunale consente una gestione più razionale e complessiva del pericolo idraulico e delle relative soluzioni, con il vantaggio di un risparmio indiretto nella ripartizione degli oneri tra le Amministrazioni coinvolte.