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L'uomo perfetto


Jeri, giornata di mezza settimana, serata post lavoro di tutto riposo davanti alla TV, (lo so, bisogna uscire, muoversi, ma esco e mi muovo già abbastanza per lavoro e così non fatememe una colpa) Insomma, speravo in una serata davanti alla TV tranquilla se non che la mia dolce metà mi impone di vedere l'Uomo Perfetto di Lucini.Oddio, penso subito alla solita pizza melensa e sentimentalucola da tardi adolescenti e quindi accetto di mal grado e inizio a vederlo con ancor meno voglia... ma pian piano che il film si dipana ne vengo affascinato: non è la solita storia del brutto che si fa in quattro per cambiare e migliorarsi per conquistare la bella di cui è innamorato, no, no, no; il brutto, se si può dir così, è una terza parte, che però è anche la protagonista, e non è affatto brutta... sì, ve la sto complicando, ok cominciamo dall'inizio:E' la storia di un 'menage' à quatre: la giovane e dinamica pubblicitaria Lucìa (francesca Inaudi) si rassegna al fatto che la sua migliore e bella amica, Maria (Gabriella Pession), abbia conquistato Paolo (Giampaolo Morelli) e ci sia fidanzata da molto, anche se questi era la sua antica cotta adolescenziale, ma quando i due decidono di sposarsi Lucìa si accroge di essere ancora innamorata. Lucìa allora passa all'azione (non proprio pulita) di assoldare un attore bello ma squattrinato col compito di sedurre la sua amica Marìa e mandare a monte il matrimonio. La storia è semplice fino ad apparir banale eppure nel suo dipanarsi è un susseguirsi di scenette comiche e divertenti sicché la commedia scivola via sempre leggera con dei picchi di godibile umorismo intelligente, come all'inizio quando l'attore, ma intesperto gigolò, deve impratichirsi a conoscere tutti i gusti e le idiosincrasia di Maria per poter sembrare così, ai suoi occhi, l' "uomo perfetto" del titolo.Il finale risulta scontatamente happy end anche se inaspettato e nonostante tutto, grazie anche alla bravura degli attori, il film riesce gradevole e scorrevole ed alla fine la banale morale di chiusura che "la parte migliore da interpretare è quella di se stessi" non sembra per nulla retorica.Ve lo consiglio, e vi consiglio anche di dar retta alle fidanzate (una piccola percentuale di volte possono avere idee giuste)